Page 69 - Confessioni
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ad Alipio l’accaduto. Ma egli mi rivelò allo stesso modo ciò che a mia insaputa accadeva in lui. Chiese di
                  vedere il testo che avevo letto. Glielo porsi, e portò gli occhi anche oltre il punto ove mi ero arrestato io,
                  ignaro del seguito. Il seguito diceva: “E accogliete chi è debole nella fede”. Lo riferì a se stesso, e me lo
                  disse. In ogni caso l’ammonimento rafforzò dentro di lui una decisione e un proposito onesto, pienamente
                  conforme alla sua condotta, che l’aveva portato già da tempo ben lontano da me e più innanzi sulla via del
                  bene.  Senza  turbamento  o  esitazione  si  unì  a  me.  Immediatamente  ci  rechiamo  da  mia  madre  e  le
                  riveliamo  la  decisione  presa:  ne  gioisce;  le  raccontiamo  lo  svolgimento  dei  fatti:  esulta  e  trionfa.  E
                  cominciò a benedirti perché puoi fare più di quanto chiediamo e comprendiamo. Vedeva che le avevi
                  concesso  a  mio  riguardo  molto  più  di  quanto  ti  aveva  chiesto  con  tutti  i  suoi  gemiti  e  le  sue  lacrime
                  pietose. Infatti mi rivolgesti a te così appieno, che non cercavo più ne moglie né avanzamenti in questo
                  secolo, stando ritto ormai su quel regolo della fede, ove mi avevi mostrato a lei tanti anni prima nel corso
                  di una rivelazione; e mutasti il suo duolo in gaudio molto più abbondante dei suoi desideri, molto più
                  prezioso e puro di quello atteso dai nipoti della mia carne.





































































                  Agostino – Confessioni                                                    pag. 67 di 134
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