Page 51 - Confessioni
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contraria, se ti fossi rifiutato di misurarti con essa? O rispondono che ti avrebbe danneggiato, e allora non
saresti inviolabile e incorruttibile; oppure rispondono che non poteva affatto danneggiarti, e allora quale
scopo trovare per la lotta? una lotta, poi, ove una porzione di te, una delle tue membra o un prodotto della
tua stessa sostanza si mescolerebbe alle potenze avverse, a nature non create da te; e queste lo
corromperebbero e degraderebbero a tal punto, che precipita dalla beatitudine nella miseria e ha bisogno
di un soccorso per esserne estratto e purificato. E questo prodotto sarebbe l’anima, che il tuo Verbo libero
doveva sovvenire nella sua schiavitù, puro, nella sua contaminazione, illibato, nella sua corruzione, però
corruttibile anch’egli, poiché fatto di un’unica e medesima sostanza. Se ammettono l’incorruttibilità di
tutto ciò che sei, ossia della sostanza di cui sei fatto, le affermazioni sopra riportate sono tutte false ed
esecrabili; se invece sostengono la tua corruttibilità, un tale giudizio è già falso e detestabile fin dalla
prima parola. Sarebbe bastato questo argomento contro persone che dobbiamo rigettare a qualunque costo
dallo stomaco, ove ci pesano. Chi pensava e parlava di te in questi termini, non poteva uscirne senza un
orribile sacrilegio di cuore e di lingua.
Origine del male e libero arbitrio
3. 4. Ma anch’io ormai sostenevo e credevo fermamente la tua intangibilità, inalterabilità e immutabilità
totale, Dio nostro, Dio vero, creatore non solo delle nostre anime ma altresì dei nostri corpi, né soltanto
delle nostre anime e corpi, ma di tutti gli esseri e di tutte le cose. Non mi era invece chiara e palese
l’origine del male; tuttavia vedevo che, comunque fosse, la sua ricerca non avrebbe dovuto costringermi a
credere mutabile un Dio immutabile, se non volevo divenire io stesso ciò che cercavo. Procedevo dunque
tranquillamente, sicuro della falsità delle loro asserzioni e aborrendoli di tutto cuore, poiché li vedevo
intenti a cercare l’origine del male quando erano essi medesimi colmi di malizia, tanto da ammettere
piuttosto che la tua sostanza possa subire, ma non la loro fare il male.
3. 5. Mi sforzavo di vedere ciò che udivo sulla libera determinazione della volontà come causa del male
che facciamo, e l’equità del tuo giudizio come causa di quello che subiamo, ma non riuscivo a scorgerla
chiaramente. Tentavo di spingere lo sguardo della mia mente fuori dall’abisso, ma vi ricadevo di nuovo;
ripetevo i tentativi, ma ricadevo di nuovo e di nuovo. Una cosa mi sollevava verso la tua luce: la
consapevolezza di possedere una volontà non meno di una vita. In ogni atto di consenso o rifiuto ero
certissimo di essere io, non un altro, a consentire e rifiutare; e di trovarmi in quello stato a causa del mio
peccato, lo capivo sempre meglio. Invece, degli atti che compivo mio malgrado mi riconoscevo vittima
piuttosto che attore e li giudicavo non già una colpa, bensì una pena inflittami da te giustamente, non
esitavo ad ammetterlo considerando la tua giustizia. Ma a questo punto mi chiedevo: “Chi mi ha creato? Il
mio Dio, vero? che non è soltanto buono, ma la bontà in persona. Da chi mi viene dunque il consenso che
dò al male e il rifiuto che oppongo al bene? Accade così per farmi scontare giusti castighi? Ma chi ha
piantato e innestato in me questo, virgulto d’infelicità, se sono integralmente opera del mio dolcissimo
Dio? E se fossi creatura del diavolo, donde viene a sua volta il diavolo? Se anch’egli diventò diavolo, da
angelo buono che era, per un atto di volontà perversa, questa volontà maligna che doveva renderlo diavolo
donde entrò anche in lui, fatto integralmente angelo da un creatore buono? “. Queste riflessioni tornavano
a deprimermi, a soffocarmi, ma non riuscivano a trascinarmi fino al baratro di quell’errore ove nessuno ti
confessa, preferendo assoggettare te al male, che crederne l’uomo capace.
Incorruttibilità della sostanza divina
4. 6. Il mio sforzo era diretto dunque a riconoscere le altre verità, come già avevo riconosciuto che una
cosa incorruttibile è migliore di una corruttibile, e avevo ammesso che tu, comunque fatto, eri quindi
incorruttibile. Nessun’anima poté o potrà mai pensare nulla migliore di te, sommo e perfetto bene. Ora, se
con assoluta e certa verità si antepone una cosa incorruttibile a una corruttibile, come io già l’anteponevo,
qualora tu non fossi incorruttibile, avrei potuto senz’altro salire col pensiero a un’altra cosa migliore del
mio Dio. Era là dunque, ove vedevo che bisogna anteporre l’incorruttibile al corruttibile, che avrei dovuto
cercarti, di là osservare dove risiede il male, ossia da dove viene la corruzione stessa, che non può
raggiungere in alcun modo la tua sostanza. La corruzione non può evidentemente raggiungere in alcun
modo il nostro Dio: né per atto di volontà, né per forza di cose, né per eventi imprevisti, poiché lui è Dio
in persona, e ciò che vuole per sé, è bene, anzi è lui quel bene stesso, mentre non è bene la corruzione. Né
puoi essere costretto ad azioni involontarie, perché la tua volontà non è maggiore della tua potenza:
sarebbe maggiore solo se tu stesso fossi maggiore di te stesso, essendo la volontà e la potenza di Dio lo
stesso Dio. D’imprevisto, poi, cosa può esservi per te, che conosci tutto? Nessun essere, infine, esiste, se
Agostino – Confessioni pag. 49 di 134