Page 131 - Confessioni
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l’uomo emula l’amico: “Siate, dice l’Apostolo, come me, poiché anch’io sono come voi”. Così le fiere
                  dall’anima viva saranno buone per la mansuetudine della loro condotta secondo la tua raccomandazione:
                  Compi  le  tue  opere  con  mansuetudine,  e  sarai  amato  da  tutti;  e  buone  le  bestie,  non  appesantite  se
                  mangeranno, né affamate se non mangeranno; e buoni i serpenti buoni, privi di veleno per nuocere, ma
                  forniti di astuzia per difendersi, curiosi della natura temporale solo quanto basta per scorgere l’eternità
                  comprendendola  attraverso  il  creato.  Questi  animali  ubbidiscono  infatti  alla  ragione  quando,
                  trattenendosi da un’avanzata mortale, vivono e sono buoni.


                  L’uomo creato a immagine di Dio simbolo dell’uomo rinnovato (Gn 1. 26)

                  22. 32. Ecco dunque, Signore Dio nostro, creatore nostro, che quando i nostri affetti, causa per noi di
                  morte  per  una  mala  vita,  si  saranno  mortificati  dall’amore  del secolo, e la nostra anima comincerà ad
                  essere davvero viva per una buona vita, e si sarà compiuta la tua parola, che dicesti per bocca del tuo
                  Apostolo:  “Non  uniformatevi  a  questo  secolo”;  allora  seguirà  anche  quanto  aggiungesti  subito  dopo,
                  dicendo: “Riformatevi invece, rinnovando il vostro cuore”, non però secondo la specie, quasi dovessimo
                  imitare i nostri simili che ci precedettero, o vivere sul modello autorevole di un uomo più perfetto. Tu non
                  dicesti:  “Sia  fatto  l’uomo  secondo  la  sua  specie”,  bensì:  “Facciamo  l’uomo  a  nostra  immagine  e
                  somiglianza”, per farci riconoscere quale sia la tua volontà. Perciò quel tuo ministro, generando dei figli
                  attraverso il Vangelo, per non averli sempre piccoli da nutrire e allattare e tenere fra le braccia come una
                  nutrice, esclama: “Riformatevi, rinnovando il vostro cuore, affinché possiate riconoscere da voi quale sia
                  la  volontà  di  Dio,  che  è  buona,  gradevole  e  perfetta”.  Perciò  tu  non  dici:  “Sia  fatto  l’uomo”,  bensì:
                  “Facciamo”; non dici: “secondo la sua specie”, bensì: “a nostra immagine e somiglianza”. Chi, rinnovato
                  nel  cuore,  contempla  e  comprende  la  tua  verità,  non  ha  bisogno  delle  indicazioni  di  altri  uomini  per
                  imitare la propria specie, ma con le tue indicazioni riconosce da se stesso quale sia la tua volontà, che è
                  buona, gradevole e perfetta.  Tu gli insegni, poiché ormai ne è capace, a vedere la trinità dell’Unità e
                  l’unità della Trinità. Quindi è detto al plurale: “Facciamo l’uomo”, e poi aggiunto al singolare: “e fece
                  Dio l’uomo”; è detto al plurale: “a nostra immagine”, e aggiunto al singolare: “a immagine di Dio”. Così
                  l’uomo si rinnova, nella conoscenza di Dio, secondo l’immagine del suo creatore e, divenuto spirituale,
                  giudica tutte le cose, quelle evidentemente che sono da giudicare, mentre egli non è giudicato da nessuno.


                  La giurisdizione dell’uomo spirituale (Gn 1. 26)

                  23. 33. “Giudica tutte le cose” significa questo: che ha potere sui pesci del mare e i volatili del cielo, su
                  tutte  le  bestie  e  le  fiere,  su  tutta  la  terra  e  tutti  i  rettili  che  strisciano  sulla  terra, potere che esercita
                  mediante l’intelligenza della sua mente, con cui ha la percezione di ciò che appartiene allo spirito di Dio.
                  Altrove l’uomo, messo in posizione onorata, non capì; scese al livello delle bestie prive di ragione e
                  divenne simile ad esse. Quindi nella tua Chiesa, Dio nostro, in virtù della tua grazia a lei concessa, perché
                  siamo un tuo prodotto, creature fra opere buone, si trovano, accanto a chi governa secondo lo spirito,
                  altri che secondo lo spirito ubbidiscono ai governanti: e questa è la tua creazione dell’uomo maschio e
                  femmina nella grazia spirituale, perché là non esiste maschio e femmina rispetto al sesso corporeo, non
                  esistendo  giudei  né  greci,  servi  né  liberi.  Ebbene,  gli  esseri  spirituali,  governanti  o  sudditi,  giudicano
                  spiritualmente:  non  delle  conoscenze  spirituali  che  brillano  nel  firmamento,  poiché  non  spetta  loro  il
                  giudizio sopra un’autorità così sublime; nemmeno del tuo stesso Libro, sia pure nei passi oscuri, poiché ad
                  esso sottomettiamo la nostra intelligenza, certi che anche le parti rimaste chiuse ai nostri sguardi furono
                  espresse giustamente e veracemente: l’uomo, benché ormai spirituale e rinnovato nella conoscenza di Dio
                  secondo l’immagine del suo creatore, deve attuare la legge, non giudicarla. Neppure giudica distinguendo
                  gli uomini in spirituali e carnali, che sono noti ai tuoi occhi, Dio nostro, e a noi non ancora rivelati da
                  nessun’opera, così da poterli riconoscere dai loro frutti. Tu invece, Signore, li conosci già, li hai divisi e
                  chiamati in segreto prima che esistesse il firmamento. Neppure delle folle torbide di questo secolo egli
                  giudica, sebbene uomo spirituale. Come potrebbe infatti giudicare coloro che sono fuori, ignorando chi
                  ne verrà nella dolcezza della tua grazia, e chi invece rimarrà nell’amarezza perpetua dell’empietà?

                  23. 34. Dunque l’uomo che hai fatto a tua immagine non ricevette il potere sui lumi del cielo, né sullo
                  stesso cielo segreto, né sul giorno e sulla notte, da te nominati prima della creazione del cielo, e neppure
                  sull’unione delle acque, ossia il mare. Ricevette il potere sui pesci del mare e i volatili del cielo, su tutte le
                  bestie e tutta la terra e tutti i rettili che strisciano sulla terra: ossia giudica e approva ciò che scopre sano,
                  disapprova invece ciò che scopre guasto nella celebrazione dei sacramenti, cui s’iniziano coloro che la tua
                  misericordia ricerca nella vastità delle acque; nella cerimonia in cui si offre il pesce che viene tratto dalle




                  Agostino – Confessioni                                                   pag. 129 di 134
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