Page 128 - Confessioni
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giusto che come il lume immutabile si conosce, così sia conosciuto dalla creatura illuminata, mutabile.
                  Perciò la mia anima è quale terra senz’acqua davanti a te, perché, come non può illuminarsi da sé sola,
                  così non può saziarsi da sé sola. Presso di te la fonte della vita, come alla tua luce vedremo la luce.

                  La riunione delle acque simbolo del mondo pagano (Gn 1. 9)
                  17. 20. Chi riunì le acque amare in una massa sola? Tutte infatti hanno il medesimo fine: una felicità
                  temporale, terrena, per cui fanno ogni cosa, pur fluttuando nell’infinita varietà delle loro cure. Chi le riunì,
                  se non tu, Signore, che dicesti all’acqua di riunirsi in una sola unione, e alla terra asciutta, assetata di te,
                  d’apparire? Tuo è anche il mare e tu l’hai creato; la terra asciutta le tue mani l’hanno formata. Non è
                  l’amarezza delle volontà umane, ma l’unione delle acque, che ha nome mare. Tu reprimi anche i desideri
                  malvagi delle anime, stabilisci i limiti cui è permesso di giungere, in modo che i loro flutti s’infrangano
                  sopra se stessi. Così crei il mare, secondo l’ordinamento del tuo dominio su tutto.

                  La terra arida e i suoi frutti simbolo dei fedeli e delle loro opere (Gn 1. 9-12)

                  17. 21. Invece le anime assetate di te, che appaiono alla tua vista, le distingui con un fine diverso dalla
                  massa del mare, le irrori con riposta e dolce fontana, affinché pure la terra dia il suo frutto: dà il suo frutto
                  la  nostra  anima  e  germina  per  tuo  ordine,  Signore  Dio  suo,  secondo  la  sua  specie,  le  opere  di
                  misericordia,  amando  il  prossimo  e  soccorrendolo  nei  bisogni  materiali.  Ha  in  sé  il  seme  per  la
                  somiglianza: la nostra debolezza ci muove a compassione e soccorso dei bisognosi, e li aiutiamo come
                  vorremmo essere aiutati se ci trovassimo in uguale bisogno. I suoi non sono soltanto benefìci esili, com’è
                  l’erba di seme, ma si estendono alla protezione, all’aiuto vigoroso e solido, com’è l’albero da frutto; ossia
                  sottrae chi è angariato alle mani del prepotente, fornendogli un’ombra protettiva col valido sostegno di un
                  giusto giudizio.

                  Il sole, la luna e le stelle simboli delle attività spirituali (Gn 1. 14-18)

                  18. 22. Così, Signore, così, ti prego, nasca come fai nascere, come dài la gioia e la forza, nasca dalla terra
                  la verità, e la giustizia guardi dal cielo, e siano fatti nel firmamento i lumi: spezziamo all’affamato il
                  nostro pane, introduciamo nella nostra casa il povero senza tetto, vestiamo il nudo e non disdegniamo chi
                  ci  è  parente,  della  nostra  schiatta.  Alla  nascita  di  questi  frutti  sulla  terra,  vedi che è bene, e sfolgori
                  mattiniera  la  nostra  luce,  e  da  questa  bassa  messe  dell’azione  raggiungendo  nelle  delizie  della
                  contemplazione l’alto Verbo della vita, potessimo apparire come lumi nel mondo, fissi al firmamento della
                  tua Scrittura! Lì tu ci insegni a distinguere le cose intelligibili dalle sensibili, come il giorno dalla notte, o
                  le anime dedite alle cose intelligibili da quelle dedite alle sensibili. Dunque non sei più solo, come prima
                  della  creazione  del  firmamento,  a  distinguere  nel  segreto  del  tuo  discernimento  la  luce  dalle  tenebre.
                  Anche le tue creature spirituali, poste con diversi gradi proprio in quel firmamento, dopo l’apparizione
                  della tua grazia nell’universo brillino sulla terra e distinguano il giorno dalla notte e segnino il tempo.
                  Infatti i vecchi tempi sono passati, ecco se ne sono costituiti di nuovi; la nostra salvezza è più vicina di
                  quando cominciammo a credere, la notte è andata oltre, il giorno invece si è avvicinato: coroni l’anno
                  con la tua benedizione, mandando operai alla tua messe che altri faticarono a seminare, e ancora ad altre
                  seminagioni,  la  cui  messe si avrà alla fine. Così esaudisci i voti del bramoso e benedici le annate del
                  giusto. Tu invece sei sempre il medesimo e nei tuoi anni, che non finiscono, allestisci il granaio per gli
                  anni che passano. Secondo un disegno eterno certamente tu dispensi alla terra i beni del cielo a tempo
                  debito.
                  18. 23. Ad alcuni è data per mezzo dello Spirito la parola della sapienza: lume maggiore, destinato a
                  coloro che godono della luce di una verità sfolgorante come a guida del giorno; ad altri la parola della
                  scienza ad opera dello stesso Spirito: lume minore; ad altri la fede, ad altri il potere di guarire, ad altri
                  l’esecuzione di miracoli, ad altri la profezia, ad altri il discernimento degli spiriti, ad altri la varietà
                  delle lingue: e tutti questi ultimi sono come le stelle. Infatti sono tutte operazioni di un unico e medesimo
                  Spirito, il quale le assegna ad ognuno in modo appropriato, secondo il suo volere  e facendo apparire
                  questi  astri  a  manifesto  vantaggio  di  tutti.  Però  la parola della scienza, che comprende tutti i misteri
                  mutevoli nel tempo come la luna, e la conoscenza degli altri doni che ho via via elencato assomigliandoli
                  alle stelle, quanto differiscono dal candido fulgore della sapienza, gaudio del giorno che si annuncia, tanto
                  stanno a guida della nostra notte. Sono infatti necessarie a coloro, cui il tuo prudentissimo servo non poté




                  Agostino – Confessioni                                                   pag. 126 di 134
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