Page 130 - Confessioni
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i lumi della sapienza e della scienza; ma le cose per se stesse comportano ricca varietà di operazioni
fisiche e si moltiplicano in un continuo crescendo sotto la tua benedizione, o Dio. Tu hai consolato la noia
dei sensi umani facendo sì che per i movimenti del corpo una cosa unica si atteggiasse ed esprimesse in
molti modi nella conoscenza dello spirito. Le acque produssero queste opere, ma nella tua parola: le
necessità dei popoli estraniati dall’eternità della tua verità hanno prodotto queste opere, ma nel tuo
Vangelo. Le acque espressero dal loro seno queste opere e la loro languida amarezza fu il motivo per cui
producessero queste opere nella tua parola.
20. 28. Tutto è bello, quando è opera tua. Ma tu, ecco, sei indicibilmente più bello, essendo l’autore di
ogni opera. Senza la sua caduta, dal seno di Adamo non si sarebbero diffuse le onde salse del mare, ossia
il genere umano con la sua curiosità profonda, la sua vanità procellosa, la sua instabilità fluida; non
sarebbe stato necessario che i dispensatori della tua parola attuassero materialmente e sensibilmente nella
profondità delle acque le tue opere e parole mistiche. Sotto questa luce mi si presentarono ora i rettili e i
volatili. Ma gli uomini, pur iniziati e permeati da questi misteri, non progredirebbero, con tutta la loro
dedizione, oltre i sacramenti corporali, se l’anima non salisse ancora alla vita spirituale e dopo la parola
dell’iniziazione non mirasse alla conoscenza completa.
L’anima viva simbolo dell’anima credente (Gn 1. 24)
21. 29. Perciò grazie alla tua parola non già il mare profondo, ma la terra separata dalle acque amare
espresse invece di rettili con anime vive, e volatili, l’anima viva. Questa non ha più bisogno del battesimo,
di cui hanno bisogno i gentili, come ne aveva bisogno essa pure, mentre era coperta dalle acque, perché
non esiste altra via per entrare nel regno dei cieli, dal momento che hai fissato questa via per entrarvi.
Neppure chiede grandiosità di meraviglie per credere: crede anche senza vedere segni e prodigi, è terra
credente, già separata dalle acque del mare amare d’incredulità; e le lingue sono un segno non per i
credenti, ma per gli increduli. Né ha bisogno, la terra da te stabilita sopra le acque, della specie dei
volatili, che produssero le acque a una tua parola. Infondivi la tua parola mediante i tuoi messaggeri. Noi
narriamo, sì, le loro opere, ma tu sei che operi in loro, ed esse operino l’anima viva, prodotto della terra,
poiché la terra è il motivo per cui fanno ciò in essa, come il mare fu il motivo per cui fecero i rettili con
anime vive e i volatili sotto il firmamento del cielo. Di tali esseri la terra non ha più bisogno, sebbene
mangi il pesce tratto dal profondo, alla mensa da te preparata davanti agli occhi dei credenti; e tratto dal
profondo appunto per nutrire la terra arida. Anche gli uccelli sono prole del mare, eppure si moltiplicano
sulla terra: cioè, se l’incredulità degli uomini fu il motivo della prima predicazione evangelica,
quest’ultima costituisce di giorno in giorno un incitamento e una benedizione copiosa anche per i
credenti; però l’anima viva trae la sua origine dalla terra, poiché solo ai credenti giova la mortificazione
dell’amore del secolo, che fa vivere la loro anima per te, mentre era morta quando viveva nelle delizie,
delizie, o Signore, mortali. Tu sei infatti la delizia vivificante di un cuore puro.
21. 30. Operino dunque ormai i tuoi ministri sulla terra in altro modo che nelle acque dell’incredulità.
Allora predicavano e parlavano attraverso miracoli, simboli e frasi misteriose, ove si affissa l’ignoranza,
madre della meraviglia, per il timore ispirato dalle espressioni arcane. Per queste vie entrano nella fede i
figli di Adamo, dimentichi di te finché si nascondono alla tua vista, divenendo abisso. Ma operino ancora
come su terra arida, finalmente distinta dai gorghi dell’abisso; siano modello ai credenti con la loro vita
pubblica, che stimoli a imitarli. Così i credenti non prestano l’orecchio soltanto per udire, ma anche per
agire. Cercate Dio, e la vostra anima vivrà, affinché la terra produca l’anima vivente. Non uniformatevi
a questo secolo, astenetevi da esso. L’anima vive evitando le cose che cercando muore. Astenetevi dalla
ferocia inumana della superbia, dalla voluttà oziosa della lussuria, dal nome ingannevole della scienza, e
le fiere diverranno mansuete, le bestie docili, i serpenti innocui: sono infatti espressioni allegoriche dei
sentimenti dell’anima. Invece il fasto della vanità, i piaceri della sensualità, il veleno della curiosità sono i
sentimenti dell’anima morta. L’anima non muore perdendo ogni sentimento; muore allontanandosi dalla
fonte della vita. Il secolo passando la raccoglie, e si uniforma ad esso.
Le fiere e le bestie simbolo degli affetti buoni dell’anima (Gn 1. 24 s.)
21. 31. Ma il Verbo, Dio, è fonte di vita eterna e non scorre. Perciò nella tua parola s’intriga quel
distacco. “Non uniformatevi a questo secolo”, ci si dice, affinché la terra irrorata dalla fonte della vita
produca l’anima vivente, un’anima che per la tua parola e il tramite dei tuoi evangelisti si mantiene
nell’imitazione degli imitatori del tuo Cristo. Questo è il senso dell’espressione secondo la specie, poiché
Agostino – Confessioni pag. 128 di 134