Page 107 - Confessioni
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Supplica a Dio
                  22.  28.  Il  mio  spirito  si  è  acceso  dal  desiderio  di  penetrare  questo  enigma  intricatissimo.  Non  voler
                  chiudere, Signore Dio mio, padre buono, te ne scongiuro per Cristo, non voler chiudere al mio desiderio la
                  conoscenza di questi problemi familiari e insieme astrusi. Lascia che vi penetri e s’illuminino al lume
                  della tua misericordia, Signore. Chi interpellare su questi argomenti, a chi confessare la mia ignoranza più
                  vantaggiosamente che a te, cui non è sgradito il mio studio ardente, impetuoso delle tue Scritture? Dammi
                  ciò che amo. Perché io amo, e tu mi hai dato di amare. Dammi, o Padre, che davvero sai dare ai tuoi figli
                  doni buoni; dammi, poiché mi sono proposto di conoscere e mi attende un lavoro faticoso, finché tu mi
                  schiuda la porta. Per Cristo ti supplico, in nome di quel santo dei santi nessuno mi disturbi. Anch’io ho
                  creduto,  perciò  anche  parlo.  Questa  è  la  mia  speranza,  per  questa  vivo:  di  contemplare  le  delizie  del
                  Signore. Ecco, tu hai stabilito i miei giorni decrepiti, ed essi passano, e non so come. Noi parliamo di
                  tempo e tempo, di tempi e tempi. “Quanto tempo fa lo disse!”, “Quanto tempo fa lo fece!”, e: “Da quanto
                  tempo non lo vedo!”, e: “Questa sillaba ha una durata di tempo doppia di quell’altra, breve”: così diciamo
                  e  udiamo,  così  ci  facciamo  comprendere  e  comprendiamo.  Sono  espressioni  chiarissime,  usatissime;
                  eppure sono estremamente oscure, e astrusa è la loro spiegazione.

                  Il tempo e il movimento
                  23. 29. Ho udito dire da una persona istruita che il tempo è, di per sé, il moto del sole, della luna e degli
                  astri; e non assentii. Perché il tempo non sarebbe piuttosto il moto di tutti i corpi? Qualora si arrestassero
                  gli astri del cielo, e si muovesse la ruota del vasaio, non esisterebbe più il tempo per misurarne i giri e
                  poter dire che hanno durate uguali, oppure, se si svolgono ora più lenti, ora più veloci, che gli uni sono più
                  lunghi,  gli  altri  meno?  E  ciò dicendo, non parleremmo noi stessi nel tempo? e non vi sarebbero nelle
                  nostre parole sillabe lunghe e brevi per la sola ragione che le prime risuonarono per un tempo più lungo,
                  le seconde più breve? O Dio, concedi agli uomini di scorgere in un fatto modesto i concetti comuni delle
                  piccole come delle grandi realtà. Esistono astri e lumi del cielo quali segni  delle stagioni, dei giorni e
                  degli anni, esistono, è vero; ma come io non oserei affermare che la rivoluzione di quella rotella di legno
                  sia il giorno, neppure quel saggio oserà dire che perciò non sia un tempo.

                  23. 30. Io desidero conoscere il valore e la natura del tempo, lo strumento con cui misuriamo i movimenti
                  del corpo e diciamo che uno di essi è per esempio lungo il doppio di un altro. Questo cerco di sapere: si
                  dà nome di giorno non solo al periodo in cui il sole permane sopra la terra, secondo il quale si distingue il
                  giorno dalla notte, ma anche all’intera rotazione che il sole compie da oriente a oriente, secondo la quale
                  si dice: “Passarono tanti giorni”, designando con i giorni anche le notti rispettive, che non si considerano a
                  parte; ebbene, poiché il giorno si completa col movimento rotatorio del sole da oriente a oriente, io cerco
                  di sapere se il giorno è il movimento stesso, oppure il periodo in cui si compie, oppure l’una cosa e l’altra.
                  Se il giorno fosse il movimento del sole, avremmo un giorno anche quando il sole compisse quel suo
                  corso nello spazio di tempo di un’ora; se fosse il periodo in cui si compie, non vi sarebbe giorno quando
                  l’intervallo fra una levata e l’altra del sole fosse breve come quello di un’ora sola, ma il sole dovrebbe
                  effettuare la sua rotazione ventiquattro volte per colmare un giorno intero; se fosse l’uno e l’altro, non si
                  potrebbe parlare di giorno né quando il sole percorresse tutto il suo giro nello spazio di un’ora, né quando
                  passasse tanto tempo col sole fermo, quanto ne impiega abitualmente il sole a compiere l’intero circuito
                  da mattino a mattino. Quindi ora non cercherò più di sapere cosa sia ciò che chiamiamo giorno, ma cosa
                  sia il tempo, con cui misuriamo la rotazione del sole, per il quale diremmo che la compì nella metà dello
                  spazio di tempo abituale, qualora l’avesse compiuta nello spazio di tempo in cui si compiono dodici ore; e
                  diremmo, confrontando queste due durate, che la seconda è semplice, la prima doppia, anche qualora la
                  rotazione  del  sole  da  oriente  a  oriente  avesse  talvolta  quella  durata  semplice,  talvolta  questa  doppia.
                  Dunque non mi si dica che il tempo è il movimento dei corpi celesti. Quando il sole si fermò all’appello di
                  un uomo per dargli modo di concludere una battaglia vittoriosa, il sole era fermo, ma il tempo procedeva,
                  tant’è vero che la battaglia fu condotta e finita nello spazio di tempo ad essa sufficiente. Vedo dunque che
                  il tempo è in qualche modo un’estensione. Ma vedo veramente, o mi vedo vedere? Tu me lo chiarirai, o
                  Luce, o Verità.


                  Il tempo misura del movimento

                  24. 31. Mi comandi di approvare chi dicesse che il tempo è il movimento di un corpo? No certo. Nessun
                  corpo si muove fuori dal tempo; questo lo intendo: tu lo dici. Ma che il movimento stesso del corpo sia il




                  Agostino – Confessioni                                                   pag. 105 di 134
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