Page 60 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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modo impuro, e dunque anche a purificarli.
                     Il secondo è il sonno di morte, quando lei spira tra le braccia dell’Amore. Neppure in
                  questo caso egli vuole che lei ne sia risvegliata, sino a quando non si risvegli lei stessa
                  grazie  alla  voce  onnipotente  di  Dio,  che  dal  sepolcro  della  morte  la  chiama  alla
                  resurrezione spirituale. Il terzo è il sonno del riposo in Dio, permanente e duraturo; è un
                  riposo estatico, ma di un’estasi dolce e continua, che non provoca più alterazione nei
                  sensi: perché grazie alla felice uscita da se stessa, l’Anima è giunta nel suo Dio. È un
                  riposo da cui essa non sarà mai distolta. Lo Sposo non vuole che le sue Amanti siano
                  disturbate né contrariate in nessuno dei loro riposi, ma che le si abbandoni a lui, perché
                  esse dormono tra le sue braccia.
                     Il  primo  riposo  è  un  riposo  promesso,  del  quale  si  danno  allora  garanzie  e
                  rassicurazioni; il secondo riposo è un riposo dato; e il terzo è un riposo confermato, che
                  non sarà interrotto mai più. Esso potrebbe tuttavia esserlo senz’altro, dato che la libertà
                  permane e che lo Sposo direbbe invano: sino a quando lei lo voglia, se lei non potesse
                  mai  più  volerlo;  ma  dopo  un’unione  di  tal  genere,  a  meno  della  più  estrema
                  ingratitudine e infedeltà, lei non lo vorrà mai. Tuttavia lo Sposo divino, che nel lodare
                  lui stesso la sua Sposa e nel rallegrarsi che la si lodi in sua presenza vuole al contempo
                  istruirla sempre di più, per farle capire che solo il vano compiacimento di sé e l’altrui
                  disprezzo  possono  permettere  una  caduta  tanto  disastrosa,  nel  versetto  che  segue  di
                  nuovo le pone davanti agli occhi la bassezza della sua condizione e la miseria della sua
                  natura, così che lei non abbandoni mai la sua umiltà.


                  5. Chi è colei che sale dal deserto, colma di delizie, sostenuta dal suo Amato? Io vi ho
                  resuscitato sotto un albero di melo; è là che vostra madre fu corrotta, e che colei che vi
                  ha generato fu violata.

                     A poco a poco l’Anima sale dal deserto; perché il suo essere è un deserto, da quando
                  ella lo ha abbandonato. Non è più solamente il deserto della fede, ma è il deserto di lei
                  stessa.  Ella  sovrabbonda  tutta  di  delizie,  perché  ne  è  colma  e  a  tal  punto  piena  che
                  trabocca  da  tutte  le  parti  per  farne  parte  agli  altri,  come  un  bacino  eccessivamente
                  ricolmo delle acque della sua sorgente. Non si sostiene più da sola, per questo non teme
                  più l’abbondanza delle sue delizie; non ha più paura di cadere, poiché il suo Amato, che
                  le sparge sul suo seno, le sostiene anch’egli, insieme a lei, sopportando che lei cammini
                  appoggiandosi  a  lui.  O  privilegio  meraviglioso  della  perdita  dei  sostegni  creati!  In
                  cambio si riceve Dio solo come sostegno.
                     Io vi ho resuscitato sotto un albero di melo. Vi ho liberata dal sonno della morte
                  mistica, distogliendovi da voi stessa, dalla vostra corruzione, e dalla condizione corrotta
                  e malvagia che vostra  madre vi  aveva comunicato  con il suo  peccato.  Infatti  tutte le
                  operazioni di Dio nell’Anima tendono unicamente a due cose: la prima, a liberarla dalla
                  sua attuale malvagità e dalla bassezza della sua natura corrotta, e la seconda, a restituirla
                  al suo Dio pura e immacolata come essa era prima che Eva si fosse lasciata sedurre.
                  Nella sua innocenza, senza possedere nulla, Eva apparteneva a Dio. Ma si lasciò violare
                  allontanandosi  dal  suo  Dio  per  prostituirsi  al  demonio,  cosicché  noi  tutti  abbiamo
                  condiviso  la  disgrazia  di  questa  prostituzione.  Noi  veniamo  al  mondo  come  figli
                  illegittimi,  che  più  non  hanno  tracce  del  loro  vero  padre,  che  non  possono  venire
                  riconosciuti come appartenenti a Dio se non sono resi legittimi dal battesimo. Ma anche
                  se lo sono, non mancano di conservare qualcosa di questa sciagurata fornicazione. Resta
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