Page 56 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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Nel vedere tutte le proprie perfezioni nella sua Sposa come in uno specchio che
gliele rappresenti fedelmente, Dio si lascia estasiare in se stesso dalla propria bellezza
contemplata nella sua Sposa. E le dice: O mia carissima, come siete bella nella mia
bellezza, e quanto è bella in voi la mia bellezza! Voi siete motivo di ogni mio diletto,
così come io lo sono per mio Padre. Infatti col raffigurarmi dal vivo e in modo veritiero,
come un bello specchio che non trasforma in nulla l’oggetto che gli è presentato, voi mi
regalate un piacere infinito. Siete bella e incantevole perché siete ornata di tutte le mie
perfezioni; ma se voi fate la mia felicità, anche io faccio la vostra, e le nostre gioie ci
sono comuni.
7. La vostra statura è simile alla palma, e i vostri seni ai grappoli d’uva.
La vostra statura, cioè l’intera vostra anima, è simile alla palma per la sua rettitudine.
I favori che io vi accordo non vi fanno in alcun modo curvare verso voi stessa: ma al
contrario, come una bella palma, voi siete tanto più dritta quanto più siete carica. La
palma femmina possiede due qualità, una di essere ancora più dritta quando è più carica
di frutti, l’altra di produrre frutti solo all’ombra della sua palma maschio. Allo stesso
modo quest’Anima bella ha due virtù: la prima di non piegarsi mai verso se stessa per
alcuna grazia che abbia ricevuto da Dio; l’altra di non compiere mai la benché minima
azione da se stessa, per piccola che sia, ma di compierle tutte all’ombra del suo Sposo,
che gliele fa compiere ciascuna a tempo debito. I seni sono molto giustamente
paragonati ai grappoli d’uva. L’uva ha questa peculiarità, che nonostante sia piena di
succo non lo è per sé, ma offre ciò che racchiude a chi la pigia. L’Anima è uguale:
quanto più è serrata e oppressa dalla persecuzione, tanto più si comunica ed è benefica
anche verso coloro che le fanno del male.
8. Ho detto: salirò sulla palma e coglierò i suoi frutti; e i vostri seni saranno come i
grappoli della vigna, e il profumo delle vostre labbra come quello dei pomi.
Le giovani vergini, dopo avere udito il paragone che il Re glorioso ha appena fatto
tra la sua Sposa e la palma, spinte dal desiderio di partecipare alle sue grazie, gridano
tutte all’unisono, o meglio, una di loro, dando voce al sentimento di tutte le altre: io
voglio salire sulla palma per coglierne i frutti; voglio essere la discepola di questa
eccellente maestra di ogni perfezione. E se questa madre tanto ricca e tanto saggia si
degna di accettarmi come sua figlia, io sentirò gli effetti dell’unzione dello Sposo che è
in lei. Il frutto della sua parola sarà per me come un grappolo d’uva di una dolcezza
squisita, e la purezza dei suoi pensieri mi riempirà del suo profumo.
9. La vostra gola è come un vino eccellente, degno di essere bevuto dal mio Amato, e di
essere degustato tra le sue labbra e tra i suoi denti.
Una delle fanciulle di Sion continua a lodare la Sposa, e con la gola ella intende
l’interiore dell’anima: è un vino perché tutto vi è distillato, tutto fluisce in Dio senza
venire ostacolato da alcuna consistenza propria. È un vino da bere per Dio, perché lui
riceve in se stesso quest’anima cambiandola e trasformandola in sé, ne fa il suo piacere