Page 54 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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aveva scongiurate di non svegliarla. Dice dunque loro: perché pregate la mia Sposa con
                  tanto ardore di volgersi verso di voi, così che possiate guardarla? Cosa vedrete in lei,
                  ora che è una sola cosa con me, se non dei cori di un’armata accampata? Ella ha la
                  grazia e la bellezza di un coro di giovani vergini, perché il casto bacio che io le ho dato
                  ha infinitamente aumentato la sua purezza. Al tempo stesso possiede anche la forza e il
                  terrore di un’armata, perché è unita alla santissima Trinità, e partecipa degli Attributi
                  divini, che sono armati per combattere e distruggere in suo favore tutti i nemici di Dio.
                  O figlia di principe! O figlia di Dio!,  gridano le giovani fanciulle,  come sono belli i
                  vostri passi, sia all’interno che all’esterno! I passi all’interno sono bellissimi perché lei
                  può  sempre  avanzare  in  Dio,  senza  smettere  di  riposarsi.  La  bellezza  incantevole  di
                  questo  avanzare  sta  nell’essere  un  vero  riposo  senza  che  il  riposo  impedisca
                  l’avanzamento, né l’avanzamento il riposo: al contrario più ci si riposa, più si avanza e
                  più  si  fanno progressi,  più  il riposo è calmo.  Anche i  passi  all’esterno  sono pieni di
                  bellezza,  perché  quest’Anima  è  perfettamente  disciplinata,  come  fosse  condotta  dalla
                  volontà di Dio e dall’ordine della Provvidenza. I suoi passi la fanno ammirare nella sua
                  calzatura, perché ogni suo cammino si compie entro la volontà di Dio, da cui più non
                  esce.  Le  giunture  dei  femori  indicano  l’ordine  ammirevole  delle  azioni,  che  sono
                  compiute con una totale dipendenza della parte inferiore rispetto alla superiore, e della
                  superiore rispetto a Dio. Questo grande artigiano ha foggiato e fuso quest’anima nella
                  fornace d’amore.


                  2. Il vostro ombelico è come una grande coppa, lavorata tutta intorno, che non è mai
                  vuota di liquore. Il vostro ventre è come un mucchio di frumento circondato di gigli.

                     Con l’ombelico si  intende la capacità dell’anima di  ricevere o la sua disposizione
                  passiva, estesa e sviluppata sino all’infinito dopo che ella è fluita in Dio, non solo a
                  ricevere lei stessa le comunicazioni divine, ma a concepire e partorire molte anime per
                  Gesù  Cristo:  è  rotonda  perché  riceve  molto  e  perché  non  può  trattenere  niente,
                  ricevendo  solo  per  elargire.  Al  tempo  stesso  è  sia  adatta  a  ricevere,  sia  rapida  nel
                  distribuire, partecipe in questo delle qualità del suo Sposo. È costantemente innaffiata
                  da  acque  di  fonte,  che  sgorgano  dalla  divinità,  e  a  lei  vengono  offerte  le  grazie  più
                  esclusive,  per  essere  distribuite  agli  altri.  Il  vostro  ventre,  cioè  la  vostra  fecondità
                  spirituale, è come il mucchio di frumento, tanto essa è abbondante: germoglia, cresce,
                  fruttifica e nutre come il frumento, e ne possiede tutte le qualità. Ma è circondata di
                  gigli, a segno di una totale purezza.


                  3. I vostri due seni sono come due piccoli gemelli della capretta.

                     Se non le fosse dato di che nutrirle, sarebbe poco per la Sposa il partorire delle anime
                  per il suo Sposo: quindi lo Sposo parla qui dei suoi seni per indicare che ella è non solo
                  madre, ma anche nutrice. In effetti lei ha di che dare ai suoi figli con tale abbondanza
                  che i suoi seni sono sempre pieni, nonostante lei li vuoti incessantemente, e sebbene non
                  vi  sia momento  in  cui  non li offra a qualcuno.  E anche se allattano senza sosta non
                  diminuiscono, anzi, la loro pienezza aumenta quanto più ella distribuisce grazie, così
                  che  la  misura  del  loro  vuoto  è  quella  della  loro  pienezza;  essi  sono  inoltre  molto
                  giustamente eguagliati ai gemelli della capretta, per farci capire che lei stessa prende da
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