Page 59 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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dall’esterno, lei dice, così che nessuno mi disprezzi più. Quanto io chiedo è per la gloria
di Dio e non per mio vantaggio, non essendo io più in condizione di guardarmi.
2. Io vi prenderò e vi condurrò nella casa di mia madre: là voi mi istruirete, e io vi darò
da bere del vino confettato e del succo delle mie melagrane.
L’Anima che così intimamente si trova unita al suo Dio sperimenta due cose: la
prima, che il suo Sposo è in lei allo stesso modo in cui lei è nel suo Sposo, così come un
vaso vuoto, gettato nel fondo del mare, è riempito della stessa acqua di cui è circondato
e contiene senza racchiuderla quella in cui è contenuto; di modo che l’Anima, che è
condotta dal suo Sposo, lo conduce anch’ella. E dove lo conduce? Solamente là dove
ella può andare. Lo conduce nel seno di suo Padre, che è la casa di sua madre poiché è il
luogo della sua origine. L’altra cosa che ella prova è che là egli la istruisce, donandole
la penetrazione dei suoi segreti, che vengono svelati solamente alla Sposa favorita, cui
egli insegna tutte le verità che ella deve conoscere, o delle quali lui desidera, per un
eccesso del suo amore, offrirle la conoscenza. O scienza meravigliosa, quella che si
insegna con poco rumore, nel silenzio ineffabile e sempre eloquente della Divinità! Il
Verbo parla incessantemente in quest’Anima, e le insegna in maniera tale da umiliare i
più grandi Dottori. Ma nella misura in cui egli istruisce l’Anima, insinuandosi sempre di
più in lei ed estendendo incessantemente la sua capacità passiva, anche l’Anima fedele
fa bere al suo Sposo il suo vino mescolato di dolcezza e dell’agrodolce delle sue
melagrane, che è ciò che produce in lei la carità, rendendogli di continuo con assoluta
purezza tutto quanto lui le offre. Non è che un flusso e riflusso di comunicazioni, perché
lo Sposo dà alla Sposa e la Sposa restituisce allo Sposo. O Sposa incomparabile, lo
dirò? che voi partecipare al commercio della Santissima Trinità, perché ricevete
incessantemente, e in eterno restituite quanto ricevete.
3. Lui mi sostiene il capo con la mano sinistra, e mi abbraccerà con la sua destra.
Dio, lo abbiamo detto, ha due braccia con cui tiene e abbraccia la sua Sposa: un
braccio rappresenta la sua protezione onnipotente con cui la sostiene, l’altro è la perfetta
carità con cui la abbraccia, e tale santo abbraccio altro non è che la sua gioia stessa, e
l’unione essenziale. Quando la Sposa qui dice: Egli mi abbraccerà, non parla di una
cosa che deve accadere e che non è ancora successa, perché lei ha ricevuto l’abbraccio
divino con il bacio nuziale, ma come di una cosa che sarà sempre presente e sempre
futura, perché la sua durata si estenderà a tutta l’eternità.
4. Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, di non disturbare il sonno della mia Amata, e
di non svegliarla sino a quando lei non voglia.
Poiché esistono tre generi di sonno interiore, per tre volte, in momenti diversi, lo
Sposo prega che non si svegli la sua Amata. Il primo sonno avviene durante l’unione
delle potenze, quando lei prova un sonno di estasi violenta, che si propaga largamente ai
sensi. Lui prega allora che non la si svegli: perché in quel momento il sonno è
opportuno, in quanto aiuta a distaccare i sensi dai loro oggetti cui essi si attaccavano in