Page 61 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
P. 61
in loro una qualità malvagia e contraria a Dio sino a quando Dio, grazie a lunghe,
intense e frequenti operazioni, non abbia estirpato tale qualità malvagia, liberando
l’anima da se stessa, eliminando tutta la sua corruzione, donandole nuovamente una
grazia di innocenza, e perdendola in lui: è questo che lui chiama resuscitarla innocente
dallo stesso luogo in cui sua madre, che rappresenta la natura umana, fu corrotta.
6. Ponetemi come un sigillo sui vostro cuore, come un sigillo sul vostro braccio. Perché
l’amore è forte come la morte e la gelosia dura come l’inferno: i suoi lampi sono lampi
che ardono di fuoco e di fiamme.
Lo Sposo invita la Sposa a porlo come un sigillo sul suo cuore: perché, essendo lui
l’origine della vita dell’Anima, lui deve esserne il sigillo. È lui a impedire che lei esca
mai da uno stato così felice: lei è allora la fontana sigillata che nessuno, se non lui, può
aprire né chiudere. Egli desidera che lei lo metta anche come un sigillo sul suo esteriore
e sulle sue operazioni, affinché tutto sia riservato a lui e che nulla si muova se non per
suo comando. Allora lei è il giardino chiuso per il suo Sposo, che lui chiude e nessuno
apre, che lui apre, e nessuno chiude (Ap 3,7). Perché l’amore, dice lo Sposo, è forte
come la morte, per fare quel che gli piace nella sua Amante. È forte come la morte dato
ch’egli l’ha fatta morire a tutto, affinché lei viva per lui solo. Ma la gelosia è dura come
l’inferno. È questo a far sì che lui rinchiuda così la sua Sposa: a tal punto la vuole tutta
per sé che, se per un tradimento difficile quanto funesto, lei arrivasse a ritrarsi dalla sua
dipendenza, sarebbe da quel momento gettata come in un inferno a causa della violenta
indignazione di lui. I lampi coi quali egli illumina sono lampi ardenti di un fuoco che
illumina bruciando e che brucia illuminando. O Agnello che aprite e chiudete i sette
sigilli (Ap 5,2)! Nascondete la vostra Sposa così bene che lei non esca mai, se non
mediante voi e per voi: perché lei vi appartiene in virtù di un matrimonio eterno.
7. Le acque più copiose non hanno potuto spegnere la carità, né la sommergeranno i
fiumi. Se un uomo desse ogni suo bene, lo stimerebbe nulla rispetto all’amore.
Se le acque più copiose delle afflizioni, delle contraddizioni, delle miserie, povertà e
traversie non hanno potuto spegnere la carità in una tale Anima, non bisogna credere
che possano farlo i fiumi dell’abbandono alla provvidenza: perché sono questi che la
salvaguardano. Se l’uomo ha avuto coraggio sufficiente per abbandonare tutto quel che
possedeva e tutto il suo essere, allo scopo di avere questa pura carità, che si ottiene
solamente con la perdita di tutto il resto, non si deve pensare che in seguito a uno sforzo
tanto generoso per conquistare un bene che egli apprezza più di ogni altra cosa, e che
vale effettivamente più di tutto l’universo, arrivi poi a disprezzarlo, sino a riprendere
quanto aveva abbandonato. Questo è impossibile. Così Dio ci fa conoscere la certezza e
la solidità di questo stato, e quanto è difficile che un’Anima che vi è giunta ne esca mai.
8. Nostra sorella è piccola, e non ha seno. Che faremo noi per nostra sorella, il giorno
che dovremo parlarle?
Talmente felice è la Sposa con il suo Sposo, che tutto è in comune tra di loro. Lei gli