Page 53 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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L’Anima non è a tal punto ben stabilita nella sua condizione in Dio da non poter
ancora gettare qualche sguardo su se stessa; si tratta di un’infedeltà, ma rara, e che
deriva solo dalla debolezza. Lo Sposo ha fatto in modo che la sua Sposa commettesse
questo piccolo errore al fine di istruirci del danno che negli stati più avanzati provoca la
riflessione personale. Lei è dunque rientrata per un momento in se stessa, con i migliori
propositi del mondo: era per vedervi i frutti del proprio annullamento, se la vigna era
fiorita, se cresceva, se la carità era feconda. Non pareva forse, questo, molto giusto e
ragionevole?
11. Non ne ho saputo nulla: la mia anima mi ha turbato a causa dei carri di Aminadab.
Io lo facevo, lei dice, senza pensarci e senza credere di agire male né di dispiacere al
mio Sposo; tuttavia non appena ho commesso questa colpa la mia anima è stata turbata
dai carri di Aminadab, cioè da mille e mille riflessioni che vorticavano nella mia testa
come altrettanti orrendi carri che mi avrebbero perduto, se la mano del mio Amato non
mi avesse sostenuta.
12. Tornate, tornate, Sulamita; tornate, tornate, così che noi vi possiamo ammirare.
Il ritorno della Sposa è tanto rapido e sincero quanto la sua colpa era stata leggera e
imprevista, ed è questo che aveva fatto sì che le sue compagne non se ne accorgessero;
la sola cosa che esse osservarono in lei, e che le sorprese straordinariamente, fu che non
appena ebbe smesso di rivelare loro le qualità e le bellezze del suo Sposo, disparve ai
loro occhi, perché fu ammessa subito alle nozze dell’Agnello, cosa che la innalzò tanto
al di sopra di se stessa e di tutte le creature che le altre anime, perdendola totalmente di
vista, la scongiurano di tornare da loro al fine di poterla contemplare nella sua gloria e
nella sua gioia, così come l’hanno vista nel suo dolore. Tornate, le dicono, o Sulamita,
Tempio della Pace: tornate per insegnarci, con i vostri esempi così come con le vostre
parole, il cammino che bisogna seguire per giungere alla felicità che voi possedete;
tornate così da essere la nostra guida, il nostro sostegno e la nostra consolazione;
tornate, infine, per condurci con voi.
Capitolo VII
1. Che vedrete voi nella Sulamita, se non dei cori di un’armata accampata? O figlia di
principe, quanta grazia avete nel camminare con questa calzatura! Le giunture dei
vostri femori sono come gioielli di grande valore, lavorati dalla mano di un abile
artigiano.
Lo Sposo risponde in vece della sua Sposa a quelle che con tanta insistenza la
incalzavano perché si volgesse verso di loro, come se non gradisse di essere interrotta
nei piaceri innocenti che ella gode presso di lui; allo stesso modo già tante volte le