Page 48 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
P. 48

Nel  momento  in  cui  l’Anima  è  interamente  disappropriata  è  davvero  pronta  per
                  essere ricevuta nel letto nuziale dello Sposo; dove appena introdotta - assaporando le
                  gioie sacre e caste del bacio della bocca che aveva desiderato in principio, e che ora
                  possiede grazie all’unione essenziale di cui è stata appena gratificata - non può fare a
                  meno di esprimere la propria felicità con queste parole: Io sono tutta del mio Amato, e il
                  mio Amato è tutto mio. O privilegio inspiegabile! Io non posso dire altro, se non che
                  sono  tutta  senza  riserve  del  mio  Amato  e  che  lo  possiedo  senza  ostacolo,  senza
                  impedimento né limitazione. O Sposa degna dell’invidia degli Angeli! Voi avete infine
                  trovato il vostro Amato, e sebbene non siate più così temeraria da dire che lo tratterrete
                  e non lo lascerete più  andare, tuttavia lo possedete in maniera più certa che mai. Lo
                  avete per non perderlo più: chi non si feliciterebbe con voi di un privilegio così grande?
                  Tanto intensamente appartenete al vostro Amato che nulla vi impedisce di perdervi in
                  lui; da quando siete stata totalmente fusa dal calore del suo amore, siete stata preparata a
                  fluire in lui come nel vostro fine. Ah, dice questa Sposa incomparabile, se io sono tutta
                  del mio Sposo, anche lui è tutto mio! Perché di nuovo io sperimento le sue misericordie;
                  egli si dà a me in maniera tanto ineffabile quanto nuova, ricompensa il mio dolore con
                  le carezze più tenere, si nutre tra i gigli della mia purezza; quelli dell’anima, che gli
                  piacciono molto più di quelli della carne, rappresentano la disappropriazione generale:
                  un’anima senza proprietà è un’anima vergine; quelli del corpo, invece, sono l’integrità
                  dei sensi.


                  3. Voi siete bella, mia Amata, e davvero deliziosa, soave come Gerusalemme, terribile
                  come un’armata schierata in battaglia.

                     Avendo  trovato  la  sua  Sposa  completamente  disappropriata,  fusa  e  pronta  per  la
                  consumazione  del  matrimonio  e  per  essere  ricevuta  in  lui  in  maniera  permanente  e
                  durevole, lo Sposo ammira la bellezza di quest’Anima: le dice che è bella e deliziosa,
                  perché scorge in lei una certa dolcezza e una grazia che si avvicina al divino. Voi siete,
                  lui  dice,  soave  come  Gerusalemme,  per  il  fatto  che,  da  quando  avete  perduto  tutto
                  quanto era vostro per offrirlo interamente a me, siete ornata e abbellita di tutto ciò che è
                  mio e partecipate a tutto quello ch’io possiedo. Vi giudico perfettamente adatta a essere
                  la mia dimora, così come io desidero essere la vostra: voi sarete in me e io sarò in voi.
                  Ma  se  avete  tanta  grazia  e  tanta  dolcezza  per  me,  voi  siete  invece  terribile  per  il
                  demonio e il peccato, come un’armata schierata in battaglia. E senza combattere mettete
                  in fuga tutti i vostri nemici, perché essi vi temono tanto quanto me, da quando siete
                  diventata uno stesso spirito con Dio (1Cor 7, 40), mediante la perdita di voi stessa in
                  me. O povere Anime che combattete tutta la vostra vita e non ne riportate altro che ben
                  piccole vittorie, nonostante vi costino molte ferite; se vi offriste a Dio totalmente, e vi
                  abbandonaste a lui, voi sareste più temibili e più terribili di un’infinità di uomini armati
                  per combattere, e già schierati in battaglia.


                  4. Distogliete gli occhi da me, perché mi hanno fatto fuggire. I vostri capelli sono come
                  un gregge di capre apparse da Galaad.

                     Inconcepibile  è  la  delicatezza  dell’amore  di  Dio  e  la  purezza  estrema  ch’egli
                  domanda alle Anime che sono sue Spose, la quale determina la perfezione di uno stato e
   43   44   45   46   47   48   49   50   51   52   53