Page 43 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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7. Le guardie che fanno la ronda per la città mi hanno incontrata, mi hanno picchiata e
ferita; le guardie delle mura mi hanno tolto il mantello.
Sposa sfortunata! Mai vi era accaduto nulla di simile, perché sino a ora il vostro
Sposo vi proteggeva: vi siete riposata al sicuro accanto a lui, eravate al sicuro tra le sue
braccia, ma, dopo che lui si è allontanato a causa della vostra colpa, ah, che cosa vi è
accaduto! Voi credete aver molto sofferto per le tante prove a cui egli già aveva
sottoposto la vostra fedeltà; tuttavia esse erano poca cosa a confronto di ciò che vi resta
da soffrire. Quanto avete sofferto con lui non erano che parvenze di dolori, e non
dovevate attendervi meno: credete di sposare un Dio lacerato di ferite, trafitto di chiodi
e spogliato di tutto senza essere trattata nello stesso modo? L’Anima si trova percossa e
ferita da tutti quelli che sorvegliano la città; quanti sino a ora non avevano osato
attaccarla e tuttavia la sorvegliavano di continuo, ora se la spassano a batteria. Chi sono
queste guardie? Sono i ministri della Giustizia di Dio: essi la feriscono e le tolgono il
mantello tanto prezioso della sua propria giustizia. O Sposa disgraziata, che farete in
uno stato così pietoso? Lo Sposo non vorrà più saperne di voi dopo una così triste
disavventura, che porta con sé l’infamia di essere stata maltrattata dai soldati e coperta
di ferite sino ad avere lasciato in mano loro il vostro mantello, sebbene fosse il vostro
principale ornamento. Se continuate ancora a cercare il vostro Amato, diranno che siete
pazza a presentarvi a lui in questo stato, e d’altra parte, se smettete di cercarlo, morrete
di languore: il vostro stato è indubbiamente deplorevole.
8. Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, nel caso che incontraste il mio Amato, di
dirgli che io languo d’amore.
Il vero amore non ha occhi per guardare se stesso. L’Amante afflitta dimentica le sue
ferite, sebbene sanguinino ancora; non si ricorda più della sua perdita, non ne parla
neppure; pensa solo a colui che ama, e lo cerca con tanta più forza quanto più trova
ostacoli al suo possesso. Si rivolge alle Anime interiori e dice loro: o voi cui il mio
Amato di certo si mostrerà, io vi imploro in suo nome di dirgli che io languo d’amore
per lui. Che dite, o la più bella tra le donne, non volete che gli si parli piuttosto delle
vostre ferite e che gli si racconti quel che avete sofferto mentre lo cercavate? No, no,
risponde quest’Anima generosa, io sono sin troppo ricompensata dei miei dolori, perché
li ho sofferti per lui e li preferisco ai più grandi beni: dite una cosa sola al mio Amato,
che io languo d’amore per lui. La piaga che il suo amore ha inciso nel mio cuore è così
viva che io sono insensibile a tutti i dolori esteriori; oso anzi dire che essi mi sono di
conforto, a paragone di quella.
9. Chi è il vostro Amato degno di essere preferito a ogni altro, o la più bella tra le
donne? Chi è il vostro Amato degno di essere preferito a ogni altro, per il quale voi
tanto ci implorate?
Le figlie di Gerusalemme non mancano di chiamare l’Amante la più bella tra le
donne, perché le sue piaghe più dolorose sono nascoste, e quelle che appaiono danno