Page 38 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
P. 38
dell’incenso.
Non appena l’Anima ha raggiunto la felicità di venire accolta per sempre nel suo
Dio, ella diventa madre e nutrice. Le viene data la fecondità, viene posta nello stato
della vita apostolica e da quel momento le sue labbra sono come un favo di miele che
stilla di continuo a beneficio delle anime. Soltanto le sue labbra, non le sue parole;
perché è lo Sposo a parlare per mezzo della sua Sposa, e le labbra di lei gli servono
come organo per esprimere la sua parola divina. Il miele e il latte, le dice, sono sotto la
lingua che io vi dò; sono io che metto questo miele e questo latte sotto la vostra lingua,
e che attraverso di voi li distribuisco a beneficio delle anime, secondo il loro livello. La
Sposa è tutta miele per coloro che bisogna conquistare con la dolcezza delle
consolazioni; è tutta latte per le anime divenute semplici e infantili. L’odore delle vostre
virtù e delle vostre buone opere che vi servono da vestiti, e a cui non siete più
interessata da quando la proprietà ne è bandita, si spande dappertutto, come un incenso
molto odoroso.
12. Un giardino chiuso è mia Sorella, mia Sposa: ella è un giardino ben chiuso, e una
fontana sigillata.
Il santo Sposo si fa autore di un panegirico della sua Sposa solo per farci vedere quel
che egli spera che noi diveniamo seguendo il suo esempio. Mia Sorella e mia Sposa,
dice, è un giardino chiuso, al di fuori e al di dentro. Infatti, così come non vi è nulla
dentro di lei che non sia completamente mio, nulla vi è neppure al di fuori, né in tutte le
sue azioni, che non sia tutto per me. Ella non è proprietaria di alcuna azione, né di
qualsiasi altra cosa; è chiusa da ogni parte, nulla è in lei per lei, né per alcuna creatura.
Inoltre è una fontana, perché è unita intimamente a me che sono la fonte da cui lei deve
riversare le acque per tutta la terra, ma che io tengo sigillata, di modo che mai ne uscirà
una goccia se non per mio comando; e così le acque che lei distribuirà saranno molto
pure e senza mescolanza, perché sgorgate dalla mia fonte.
13. I tuoi frutti somigliano a un giardino delizioso, pieno di melagrane e di ogni sorta
di frutti oltre al cipro e al nardo.
La vostra fecondità sarà tale da somigliare a un giardino delizioso pieno di
melagrane; poiché l’unione alla fonte vi renderà utile a tutto il mondo, lo spirito di Dio
si comunicherà attraverso di voi in diversi luoghi, così come vediamo la melagrana, che
rappresenta le anime unite in carità, comunicare il suo succo a tutti i grani che essa
contiene. È vero che il significato principale di questo passo riguarda la Chiesa; ma
sono inimmaginabili i frutti magnifici che un’anima perfettamente annullata può
produrre a beneficio degli uomini, qualora si impegni ad aiutarli. In questo giardino vi
sono frutti di ogni sorta, poiché ogni anima ha, insieme alle qualità che sono comuni
alle altre, il suo carattere particolare: l’uno eccede in carità, ed è la melagrana, l’altro si
distingue in dolcezza, ed è la mela, un altro si contraddistingue per la sofferenza e per
l’odore del suo buon esempio, ed è il cipro; un altro spande la devozione, il
raccoglimento e la pace, ed è il nardo; e tutti vengono soccorsi secondo i loro bisogni
dalla Sposa annullata.