Page 35 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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racchiusi in una scorza: ugualmente i vostri pensieri sono come riuniti in me solo grazie
                  al  vostro  amore  puro  e  perfetto,  e  tutto  quello  che  io  qui  descrivo  in  rapporto  alle
                  potenze non è nulla a paragone di quanto è nascosto nel vostro profondo centro.


                  4.  Il  vostro  collo  è  come  la  Torre  di  Davide  ben  fortificata:  mille  scudi  vi  stanno
                  sospesi, con ogni sorta di armi per i valorosi guerrieri.

                     Il  collo è la forza dell’Anima: essa è  giustamente comparata alla torre di  Davide,
                  perché tutta la forza di quest’Anima è nel suo Dio, che è la casa di Gesù Cristo e di
                  Davide. Questo grande re infatti proclama, in vari luoghi dei suoi Salmi, che Dio solo è
                  il suo appoggio, il suo rifugio, la sua difesa, e soprattutto la torre della sua forza (Sal
                  60,4).  I  bastioni  e  le  forti  muraglie  che  la  circondano  sono  il  totale  abbandono  che
                  l’Anima ha fatto di se stessa al suo Dio.  La confidenza, la fede, la speranza l’hanno
                  fortificata nel suo abbandono. Più essa è debole in se stessa, più si scopre forte in Dio.
                  Mille scudi vi stanno pronti per difenderla contro altrettanti nemici visibili e invisibili;
                  ed essa è armata di tanta forza in Dio da non temere alcun attacco, fintantoché rimarrà
                  così; perché adesso il suo stato non è ancora permanente.


                  5. I vostri due seni sono come due piccoli gemelli della capretta che pascolano tra i
                  gigli.

                     Qui la Sposa riceve la capacità di soccorrere le anime, rappresentata dai suoi seni;
                  ma non la riceve con tutta la pienezza che le verrà comunicata in seguito. Tale capacità
                  le viene solamente impressa come un germe di fecondità, la cui abbondanza è indicata
                  dai  piccoli  gemelli  della  capretta.  Essi  sono  gemelli  perché  provengono  da  un’unica
                  origine, che è Gesù Cristo; pascolano tra i gigli perché si nutrono della purezza della
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                  dottrina, e tra gli esempi dello stesso Gesù Cristo.


                  6. Sino a quando non appaia il giorno e calino le ombre, io me ne andrò sulle montagne
                  della mirra e sulle colline dell’incenso.

                     Lo  Sposo  interrompe  l’elogio  della  sua  Amante  per  invitarla  a  seguirlo  verso  la
                  montagna dove cresce la mirra, e sino alle colline sulle quali si raccoglie l’incenso. Sino
                  a quando, dice, il giorno della nuova vita che voi dovete ricevere nel Padre mio non
                  incominci a levarsi, e sino a quando le ombre che vi trattengono nell’oscurità della fede
                  più nuda non calino e si dissipino, io me ne andrò sulla montagna della mirra, perché
                  voi  mi  troverete  solamente  nell’amarezza  e  nella  croce.  Per  me  sarà  tuttavia  una
                  montagna  di  un  odore  molto  gradevole,  perché  l’odore  delle  vostre  sofferenze  salirà
                  verso di me e sarà grazie a loro che io mi riposerò in voi.


                  7. Voi siete tutta bella, mia Amata, e in voi non c’è alcuna macchia.


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                    M.me Guyon annota a margine: «Questo passo è spiegato più diffusamente al cap. VII, § 3».
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