Page 34 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
P. 34

perché  le  sue  mancanze  non  sono  più  peccati  degni  di  nota,  né  propriamente  delle
                  offese, ma difetti che fanno parte della sua natura, ancora rigida e angusta, e che prova
                  un’incredibile  pena  nell’essere  dilatata  così  da  perdersi  in  Dio.  Ella  è  dunque  molto
                  bella, sia nell’interno che nell’esterno; e più bella che mai, sebbene non lo creda, dato il
                  rifiuto a essere ricevuta in Dio che le è stato opposto. Per questo lo Sposo la assicura
                  che è molto bella, anche senza ciò che è celato a lei stessa, assai più bello di tutto quel
                  che appare al di fuori, e di tutto quanto si possa esprimere o persino congetturare. Per
                  via della vostra fedeltà, rettitudine e semplicità, i vostri occhi sono pari a quelli delle
                  colombe.  Questa  dirittura  è  sia  all’esterno  che  all’interno.  La  virtù  della  semplicità,
                  tanto  raccomandata  nelle  Scritture,  ci  fa  agire  nei  confronti  di  Dio  incessantemente,
                  senza  esitazione;  direttamente,  senza  riflessione;  sovranamente,  senza  molteplicità  di
                  disegni, di motivi o di pratiche, ma solo per piacere a Dio; quando poi la semplicità è
                  perfetta, la si pratica in genere senza pensarci. Agire in modo semplice con il prossimo
                  vuol dire agire con naturalezza, senza affettazione, con sincerità, senza artificio, e con
                  libertà,  senza  costrizione:  tali  sono  gli  occhi  e  il  cuore  della  colomba  che  incantano
                  Gesù Cristo. I vostri capelli, che rappresentano le affezioni che sorgono dal vostro cuore
                  e che ne costituiscono l’ornamento, sono così lontani dalle cose terrene da elevarsi al di
                  sopra dei doni più eccellenti, per arrestarsi a me solo: essi assomigliano in questo alle
                  capre che salgono sulle montagne più inaccessibili.


                  2.  I  vostri  denti  sono  come  i  greggi  di  pecore  da  poco  tosate,  tornate  dal  lavatoio:
                  ciascuna ha due piccoli gemelli, e tra loro non ve n’è alcuna che sia infeconda.

                     I denti rappresentano l’intelletto e la memoria, che servono a masticare e a ruminare
                  le  cose  che  si  vogliono  sapere.  Tali  potenze  sono  già  state  purificate,  al  pari
                  dell’immaginazione e della fantasia, cosicché non c’è più difficoltà. Giustamente esse
                  sono paragonate alle pecore tosate, in ragione della semplicità acquisita grazie alla loro
                  unione  con  le  persone  divine,  in  cui  sono  state  spogliate  della  tendenza  eccessiva  e
                  persino della facilità a ragionare e ad agire con riflessione e agitazione come facevano
                  in passato. Ma sebbene siano spogliate delle loro operazioni, non per questo sono sterili
                  né infeconde: al contrario, esse raddoppiano il frutto, e un frutto estremamente puro e
                  perfetto. Perché le potenze non sono mai così feconde come quando sono staccate dalla
                  creatura, e fluite in Dio attraverso il loro centro.


                  3. Le vostre labbra somigliano a un nastro tinto di scarlatto. Il vostro parlare è pieno di
                  fascino;  le  vostre  guance  sono  come  uno  spicchio  di  melagrana,  senza  ciò  che  sta
                  nascosto all’interno.

                     Le labbra rappresentano la volontà, che è la bocca dell’Anima, perché con l’affetto
                  ella stringe e abbraccia con forza ciò che ama. E dato che la volontà di questa Amante
                  ama solo il suo Dio, e che tutto il suo affetto è per lui, lo Sposo la compara a un nastro
                  tinto di scarlatto, che indica le affezioni riunite in una sola volontà che è tutta carità e
                  amore, in quanto tutte le forze di tale volontà sono riunite nel loro oggetto divino.
                     Il  vostro  parlare,  egli  aggiunge,  è  pieno  di  fascino:  perché  il  vostro  cuore  ha  un
                  linguaggio che nessun altro all’infuori di me può intendere, dato che parla a me solo. Le
                  vostre guance sono come uno spicchio di melagrana. La melagrana ha molti grani, tutti
   29   30   31   32   33   34   35   36   37   38   39