Page 29 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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2. Occorre che io mi alzi e che faccia il giro della città: cercherò per le strade e le
piazze pubbliche colui che la mia anima ama. Io l’ho cercato e non l’ho trovato.
O miracolo compiuto dall’assenza di un Dio! Quante volte lui aveva invitato la sua
Amante a levarsi dal suo riposo, e lei non era ancora in grado di farlo? Egli la spingeva
con le parole più tenere del mondo, tuttavia lei era a tal punto inebriata della pace e
della tranquillità che provava da non poterne uscire, O Anima fedele, il riposo che voi
godete in voi stessa non è che un’ombra di riposo rispetto a quello che troverete in Dio.
Farla alzare era tuttavia impossibile; ma appena non trova più il suo Amato nel letto del
suo riposo, oh!, dice, ora sì mi alzerò; questo letto di riposo che altre volte era per me un
paradiso ora è per me un inferno, da quando il mio Amato è assente, e con lui l’inferno
sarebbe per me un paradiso. Questa città, questo mondo che un tempo ho odiato sarà
oramai il luogo della mia ricerca. Infatti per quanto sembri appassionata, e giustamente,
di possedere il suo bene supremo e il suo fine ultimo, l’Anima non ancora
completamente istruita dimostra qui sentimenti infantili. Essa è così debole che le è
impossibile cercare innanzitutto Dio in se stessa. E poiché non lo trova più nel suo
fondo, lo cerca in tutte le creature, in mille luoghi in cui lui non è; ed essendo così
protesa verso l’esterno, si distrae con la creatura con il pretesto di cercare il creatore.
Cerca tuttavia, perché il suo cuore ama, e non può trovare riposo che in ciò che ama. Ma
non trova nulla, perché Dio non è uscito da lei per farsi cercare in altre creature; vuole
essere cercato in lui stesso, e quando lei sarà giunta in lui, vi scoprirà un’altra verità la
cui bellezza la riempirà di gioia, e cioè che il suo Amato è dappertutto e in tutto e che
tutto è lui, senza che lei possa distinguere nulla di lui, che è in ogni luogo senza essere
racchiuso in alcuno.
3. Le guardie che sorvegliano la città mi hanno trovata.’ non avete visto colui che mia
anima ama?
Poiché non trovavo il mio Amato in alcuna creatura mortale, io l’ho cercato tra gli
spiriti beati che stanno a guardia della città. Loro mi hanno trovata perché sono sempre
vigili. Sono guardie che Dio ha posto sulle mura di Gerusalemme, che mai taceranno, né
durante il giorno né durante la notte (Is 62,1). Io ho dunque domandato loro notizie del
mio Amato, di colui per il quale brucio di ardore; ma nonostante le avessero per loro,
non potevano darle a me. Mi pare di vedere Maddalena, che non trovando Gesù Cristo
nel sepolcro, lo cerca dappertutto, chiede di lui agli Angeli e agli uomini (Gv 20, 12 e
2); ma nessuno può rendere ragione dell’Amato se non lui stesso.
4. Dopo che li ho di poco passati, ho trovato colui che la mia anima ama; lo tengo e
non lo lascerò più andare, sino a che non l’abbia fatto entrare nella casa di mia madre,
e nella stanza di colei che mi ha generato.
Avendo abbandonato se stessa e una volta oltrepassate tutte le creature, l’Anima
incontra il suo Amato, che le si mostra con nuove attrattive. Questo la persuade che il