Page 24 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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fortificare l’anima in maniera tale che essa non può più avere queste debolezze che
capitano alle Anime principianti, le quali hanno dei cedimenti e ancora hanno delle
cadute perché la grazia è in loro ancora debole; attraverso questa unione, invece,
l’Anima è confermata (se è possibile usare questo termine) nella carità, perché allora
essa resta in Dio; e colui che rimane in Dio rimane nella carità, perché Dio è carità.
7. Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per i caprioli e i cervi della campagna, di non
disturbare, e di non svegliare la mia Amata sino a quando lei non voglia.
Nel dolce abbraccio di fidanzamento, l’Anima si addormenta del sonno mistico, nel
quale gode di un riposo sacro mai sperimentato. Negli altri riposi si era sì seduta
all’ombra del suo Amato, grazie alla fede; ma mai si era addormentata sul suo petto, né
tra le sue braccia. È strano come le creature, anche le spirituali, si affrettino a distogliere
l’Anima da questo dolce sonno. Le figlie di Gerusalemme sono le amiche caritatevoli e
importune, che tanto si affrettano per trarla via di là, seppure in nome delle più nobili
ragioni: ma lei è così addormentata da non poter uscire dal suo sonno. Lo Sposo parla
allora in sua vece e, tenendola stretta tra le sue braccia, prega queste donne e, in nome
di tutto ciò che loro più stimano, cioè la pratica delle virtù più forti ed efficaci, le
scongiura di non svegliare la sua Amata e di non strapparla al suo riposo: perché in
questo riposo lei gli piace più che in tutto ciò che potrebbe fare d’altro. Non svegliatela,
dice loro, né direttamente, né indirettamente, servendovi di mezzi escogitati a questo
scopo, sino a quando lei stessa lo voglia davvero: perché lei lo vorrà solo quando lo
vorrò io.
8. Ecco la voce del mio amato, eccolo che viene saltando sulle montagne, e
oltrepassando le colline.
Indifferente a tutto il resto, l’Anima è più attenta alla voce del suo Amato, la intende
e la distingue subito. Ecco la voce del mio amato, dice: io la conosco, la intendo, e
l’effetto che produce in me non mi permette di dubitarne. Ma che dite, o Amante? Forse
l’amore vi fa sognare: voi dormite tra le braccia del vostro Amato, e tuttavia dite che lui
viene fin sulle montagne e che oltrepassa le colline! O come tutto questo si accorda
bene! Lo Sposo abbraccia la sua Amante, ed è in lei, la avvolge all’esterno, e la penetra
all’interno: ella sente che in questo sonno mistico lui affonda in lei, che si unisce a lei
non solo, come altre volte, attraverso le potenze, rappresentate dalle colline, ma che in
più, oltrepassando le colline, egli giunge sulla montagna che è il centro, e là veramente
la tocca con la sua unione immediata. Ella sente che questo contatto è ben diverso da
quello delle potenze, e che ha su di lei grandissimi effetti, nonostante sia un contatto
passeggero, che non è ancora l’unione permanente e durevole.
9. Il mio Amato assomiglia a un capriolo e a un cerbiatto. Eccolo che è in piedi dietro il
nostro muro: egli guarda attraverso le finestre, e vede attraverso le grate.
Quando l’Anima gioisce degli abbracci del suo dolce Sposo, essa crede che debbano
durare sempre; ma se tali abbracci costituiscono le prove del suo amore, essi sono anche