Page 23 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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il bene possibile in rapporto a Dio, si dimentichi totalmente di tutta se stessa per non
                  pensare che al suo Amato. Ella si dimentica di ogni interesse di salvezza, di perfezione,
                  di gioia, di consolazione, per pensare unicamente all’interesse del suo Dio. Non pensa
                  più a gioire dei suoi abbracci, ma a soffrire per lui. Non domanda più nulla per se stessa,
                  ma  solo  che  Dio  sia  glorificato.  Abbraccia  gli  interessi  della  giustizia  divina,
                  acconsentendo con tutto il suo cuore a tutto ciò che questa farà di lei, e allo scopo che
                  essa sia in lei per qualche tempo, o per l’eternità. Non può amare, né in sé, né in alcuna
                  creatura, che quel che è di Dio e per Dio, e non ciò che è in lei e per lei, per quanto
                  possa  sembrare  grande  e  necessario.  Ecco  l’ordine  della  carità  che  Dio  pone  in
                  quest’anima:  il  suo  amore  è  divenuto  perfettamente  casto;  tutte  le  creature  non  sono
                  nulla per lei; lei le vuole tutte per il suo Dio, e non ne vuole nessuna per sé. O quanta
                  forza dà questo  ordine  della carità per i  terribili  stati  che si  dovranno attraversare in
                  seguito! Ma esso non può essere conosciuto né gustato da coloro che non vi sono giunti,
                  per non aver ancora bevuto il vino dello Sposo.


                  5. Sostenetemi con dei fiori, copritemi di frutti; perché io languo d’amore.

                     Lo Sposo  ha appena ordinato in  tal modo  la carità nell’anima  che le accorda una
                  grazia particolare, così da prepararla alle sofferenze che devono seguire. Le dona la sua
                  unione passeggera nel  fondo,  che di  là si  spande nelle potenze e sui  sensi.  E  poiché
                  l’Anima  non  è  ancora  davvero  forte,  si  produce  una  sorta  di  sospensione,  o  un
                  oscuramento dei sensi, che le impone di gridare: Sostenetemi con dei fiori, aiutatemi
                  con piccole cose ch’io posso praticare all’esterno, oppure copritemi dei frutti di qualche
                  esercizio di carità, così che io non muoia in un’attrazione così forte. Perché io sento che
                  languo  d’amore.  O  povera  Amante,  che  dite?  Perché  appoggiarvi  a  dei  fiori  e  a  dei
                  frutti,  a  delle  consolazioni  esteriori,  a  delle  inezie?  Voi  non  sapete  cosa  domandate;
                  scusatemi  se  ve  lo  dico.  Se  soccombete  a  questa  debolezza,  voi  cadrete  solo  tra  le
                  braccia del vostro Sposo. Ah, come sareste felice di spirarvi! Ma non è ancora tempo.


                  6. La sua mano sinistra è sotto il mio capo, ed egli mi abbraccerà con la sua destra.

                     Ella  incomincia  a  comprendere  il  mistero.  Per  questo,  come  se  si  pentisse  del
                  soccorso esterno che ha domandato, dice: La sua mano sinistra è sotto il mio capo, lui
                  mi sostiene con una protezione particolare, in quanto mi ha onorata della sua unione
                  nelle potenze della mia anima. Che bisogno ho dunque di fiori, di frutti, cioè di cercare
                  ancora  le  cose  sensibili  e  umane,  dato  che  le  divine  mi  sono  comunicate?  Egli  farà
                  anche qualcosa di più in seguito, unendomi a lui in modo essenziale, e allora io sarò
                  feconda, e farò dono al mio Sposo di frutti incomparabilmente più belli di quelli che
                  domandavo;  perché  egli  mi  abbraccerà  con  la  sua  mano  destra,  che  è  la  sua
                  onnipotenza accompagnata dal suo amore, i cui casti abbracci producono nell’anima la
                  sua gioia perfetta, che non è altro che l’unione essenziale.
                     È  vero  che  agli  inizi  questo  abbraccio  della  mano  destra  è  sì  il  fidanzamento
                  dell’Anima,  ma  non  ancora  il  matrimonio.  Egli  mi  abbraccerà,  lei  dice,  mi  legherà
                  anzitutto  a  lui  di  un  legame  di  fidanzamento,  che  mi  fa  sperare  di  venire  un  giorno
                  onorata del matrimonio; e sarà allora che mi abbraccerà, e mi legherà così fortemente a
                  sé che io non avrò più timore alcuna debolezza, perché è proprio dell’unione essenziale
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