Page 18 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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con questa sola parola, uscite, che le è sufficiente per regolare il suo interiore.
                     Per quanto riguarda invece l’esteriore, desidera che ella non trascuri niente di ciò che
                  concerne il suo dovere nello stato in cui l’ha posta, il che implica infinitamente più di
                  quanto se ne possa dire in dettaglio. Egli desidera inoltre che, come ella deve seguire in
                  assoluta  libertà  l’attrazione  dello  Spirito  Santo  per  tutto  quel  che  concerne  il  suo
                  interiore, allo stesso modo si adegui ai costumi della Chiesa e agli ordini dei Superiori
                  in tutto ciò che riguarda l’esteriore, cosa che è espressa perfettamente con venite avanti
                  sulle tracce dei greggi, cioè secondo il comportamento comune, per l’esteriore, e anche
                  con pascolare i capretti, che indicano i sensi, presso le tende dei pastori.


                  8. Mia amata, vi ho reso simile alla mia cavalleria, insieme ai carri del Faraone.

                     Ben sapendo che le lodi offerte alla sua Amante, lungi dal renderla più vanitosa, la
                  annullano sempre di più, lo Sposo gliene regala di magnifiche, così da aumentare il suo
                  amore. Le dice: vi ho reso simile, mia amata, alla mia cavalleria, cioè io desidero da
                  voi una corsa in me così impetuosa e così rapida da rendervi simile, voi sola, a una
                  grande quantità di Anime che corrono verso di me a grande velocità. Vi ho fatta simile
                  ai miei Angeli, e desidero che voi abbiate lo stesso loro privilegio, che è di contemplare
                  sempre il mio Volto (Mt 18,10). Tuttavia, per nascondere sì grandi cose nel tempo in
                  cui voi vivete sulla terra, vi ho reso esteriormente simile ai carri del Faraone. Coloro
                  che  vi  vedono  correre  con  tanta  rapidità,  e  quasi  disordinatamente,  credono  che  voi
                  rincorriate  i  piaceri,  le  vanità  e  le  ricchezze  d’Egitto,  oppure  che  nei  vostri  estremi
                  ardori voi ricerchiate voi stessa: ma voi correte a me, e la vostra corsa avrà fine in me
                  solo, senza che nulla vi possa impedire di giungervi grazie alla forza e alla fedeltà di cui
                  vi ho provvista.


                  9. Le vostre guance sono belle come quelle di  una tortorella: il vostro collo sembra
                  fatto di perle.

                     Le guance indicano l’interiore e l’esteriore: sono belle come quelle della tortorella.
                  La tortorella ha questa caratteristica,  che quando una delle due perisce,  quella che le
                  sopravvive rimane sola per il resto dei suoi giorni, senza legarsi a un’altra. Ugualmente
                  l’anima che si trova lontana dal suo Dio non può trarre piacere da nessuna creatura, né
                  al di fuori né al di dentro; nel suo interiore ella si trova ridotta a una strana solitudine,
                  nella misura in cui, non trovando il suo Sposo, non può dedicarsi a nulla. Nell’esteriore
                  tutto è morto per lei; ed è tale separazione da tutto il creato e da tutto quello che non è
                  Dio a rendere bella l’Anima agli occhi dello Sposo. Il suo collo rappresenta la sua carità
                  pura, il principale sostegno che le resta. Ma nonostante appaia allora nell’ultima nudità,
                  tuttavia essa è arricchita dalla pratica di moltissime virtù, che le servono da ornamento
                  come un filo di perle molto prezioso; ma anche senza questo ornamento la sola carità la
                  renderebbe bellissima, così come il collo della Sposa, anche senza perle, non cessa di
                  essere molto bello.


                  10. Noi vi faremo delle collane d’oro, decorate d’argento.
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