Page 36 - Commento Mistico al Cantico dei Cantici
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Sino  a  quando  l’Anima  si  era  completamente  consumata  in  amarezze  e  croci,
                  sebbene fosse bella non era però bella del tutto; ma dopo che si è consumata sotto il
                  peso delle traversie e delle afflizioni ella è tutta bella, e in lei non resta alcuna macchia
                  né difetto. Sarebbe perciò disposta all’unione permanente se la sua qualità ancora rigida
                  e angusta, circoscritta e limitata non impedisse questa beatitudine. Tale qualità non è
                  una macchia che sia in lei, né nulla che offenda Dio; è solo un difetto della sua natura
                  ricevuta  in  Adamo,  che  il  suo  Sposo  eliminerà  insensibilmente.  Ma  per  quanto  la
                  riguarda, dopo che la croce l’ha totalmente sfigurata agli occhi degli uomini, ella è tutta
                  bella agli occhi del suo Sposo; e non avendo più bellezza, ha trovato la vera bellezza.


                  8. Venite dal Libano, mia Sposa, venite dal Libano, venite, e sarete incoronata dall’alto
                  di Amana, dalla sommità di Sanir e di Hermon, dagli antri dei Leoni e dai monti dei
                  Leopardi.

                     Lo  Sposo  la  chiama  qui  col  nome  di  Sposa  e  la  invita  ad  affrettarsi  a  lasciarsi
                  consumare, distruggere e annientare, e ad accettare il matrimonio spirituale. La chiama
                  perché venga sposata e incoronata. Ma, o Sposo, lo dirò forse? Perché invitare tanto
                  insistentemente  e  così  a  lungo  una  Sposa  a  delle  nozze  che  lei  desidera  con  tanto
                  ardore? Voi la chiamate dal Libano nonostante lei sia a Gerusalemme! E perché voi date
                  talvolta il nome di Libano a Gerusalemme, o per indicare attraverso l’altezza di questa
                  celebre  montagna il grado elevato  cui  lei è ormai  giunta ai  vostri occhi? Lei  non ha
                  quasi più strada da fare per essere unita a voi con un nodo immortale; e quando sembra
                  accostarsi  al  vostro  letto,  ne  è  respinta  da  sessanta  uomini  valorosi.  Non  è  crudele
                  attirarla con tanta forza seppure con molta dolcezza, perché possegga un bene ch’ella
                  considera più di mille vite, e quando è vicina a possederlo, rigettarla in maniera così
                  brutale? O Dio, voi invitate, chiamate, predisponete lo stato prima di dare lo stato, così
                  come si dà da gustare un liquore squisito per farlo desiderare di più. O, che cosa non
                  fate soffrire a quest’Anima ritardando ciò che le promettete! Venite dunque, le dice, mia
                  Sposa! Poiché non resta che un passo da fare perché lo siate realmente. Sino a ora vi ho
                  chiamato mia Bella, mia Amata, mia colomba, ma ancora non vi ho chiamato col nome
                  di  Sposa.  O  come  è  dolce  questo  nome!  Ma  il  possesso  sarà  ancora  più  dolce  e
                  delizioso! Venite, lui dice ancora, dalla cima delle più alte montagne, cioè dalla pura
                  pratica  delle  più  eminenti  virtù,  rappresentate  dalle  montagne  di  Amari,  di  Sanir,  di
                  Hermon, che sono vicine al monte Libano. Per quanto tutto ciò possa apparirvi elevato,
                  e nonostante lo sia effettivamente, si deve salire ancora più in alto e oltrepassare ogni
                  cosa  per  entrare  con  me  nel  seno  di  mio  Padre,  e  là  riposarvi  senza  mediazione  e
                  attraverso la perdita di ogni mezzo: poiché l’unione immediata e centrale non si compie
                  che al di sopra di tutto il creato. Ma venite anche dagli antri dei leoni e dai monti dei
                  leopardi, perché sarà solamente attraverso le più crudeli persecuzioni degli uomini e dei
                  demoni,  come  di  altrettante  bestie  feroci,  che  voi  potrete  giungere  a  uno  stato  tanto
                  divino. È tempo di elevarvi più che mai al di sopra di tutto questo, dato che siete vicina
                  all’essere incoronata in qualità di mia Sposa.


                  9. Mi  avete ferito il cuore,  mia sorella,  mia Sposa;  mi avete ferito il cuore con uno
                  sguardo dei vostri occhi, e con i capelli raccolti della vostra nuca.
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