Page 8 - Apologia seconda
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2. Le parole “padre” e “Dio” e “creatore” e “signore” e “padrone” non
sono nomi, ma denominazioni derivate dai Suoi benefici e dalle Sue opere.
3. Il Figlio di Lui, il solo a buon diritto chiamato “Figlio”, il Logos
coesistente e generato prima della creazione, quando all’inizio per mezzo
di Lui creò ed ordinò ogni cosa, è chiamato Cristo, perché è stato unto e
perché Dio ha ordinato ogni cosa per mezzo di Lui; tale nome contiene
anch’esso un significato sconosciuto, così come la parola “Dio” non è un
nome, ma un’opinione, innata nella natura umana, di una entità ineffabile.
4. Gesù invece è un nome che ha il significato sia di “Uomo” sia di
“Salvatore”.
5. Infatti, come dicemmo, Egli divenne uomo, concepito per volere di Dio
e Padre, per il bene degli uomini che credono in Lui e per la distruzione
dei demoni. Anche ora potete persuadervene da quanto accade sotto gli
occhi.
6. Infatti molti dei nostri, cioè dei cristiani, hanno guarito, e tuttora
guariscono, tanti indemoniati, in tutto il mondo e nella nostra stessa città,
esorcizzandoli nel nome di Gesù Cristo, crocifisso sotto Ponzio Pilato,
fiaccando e cacciando i demoni che li possiedono, mentre tutti gli altri
esorcisti, incantatori e somministratori di filtri, non erano riusciti a
guarirli.
Il dissolvimento del mondo è ritardato grazie ai cristiani
VII. – l. Perciò Dio ritarda la catastrofe ed il dissolvimento di tutto il
mondo, in modo che non esistano più angeli e demoni e uomini cattivi,
proprio per il seme dei cristiani, che riconosce essere la causa della
conservazione della natura.
2. Perché, se ciò non fosse, neppure a voi sarebbe possibile agire ancora
così ed essere istigati dai cattivi demoni, ma si abbatterebbe il fuoco del
giudizio e dissolverebbe ogni cosa indistintamente, come in antico fece il
diluvio, che non risparmiò nessuno, eccetto un uomo solo, con i suoi cari,
uomo chiamato da noi Noè, e da voi Deucalione: da lui sono rinati tanti
uomini, in parte buoni, in parte cattivi.
3. In questo modo noi diciamo che avverrà la conflagrazione, non certo
come gli Stoici, – vale a dire per l’assorbimento di tutti gli elementi l’uno
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