Page 43 - Apologia prima
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sottraendoci  ai  patimenti  ed  alle  necessità  di  quaggiù;  mentre,  invece,
                  mostrano se stessi malvagi, non umani e schiavi delle opinioni: infatti ci
                  uccidono non per liberarci, ma per i privarci della vita e del piacere.

                  L’opera nociva di Marcione

                  LVIII. - 1. Come abbiamo detto, i cattivi demoni esibirono anche Marcione
                  del Ponto, il quale ancora oggi insegna a negare Dio creatore di tutte le
                  cose del cielo e della terra e Cristo Suo figlio, preannunziato dai Profeti;
                  egli annunzia una sorta di altro dio accanto al Creatore dell’universo, e
                  parimenti un altro figlio.


                  2.  Molti,  prestandogli  fede,  come  se  fosse  il  solo  a  sapere  la  verità,  si
                  burlano  di  noi  pur  non  avendo  alcuna  prova  delle  loro  affermazioni;
                  irragionevolmente, come agnelli afferrati dal lupo, diventano preda delle
                  dottrine atee e di demoni.

                  3.  Infatti  questi  demoni  non  aspirano  ad  altro  che  ad  allontanare  gli
                  uomini dal Dio che li ha creati e dal Suo primogenito, Cristo. Quanti non
                  riescono ad innalzarsi dalla terra, essi li inchiodarono e li inchiodano alle
                  cose  terrene  e  costruite  dalle  mani  dell’uomo,  mentre  subdolamente
                  sviano  e  gettano  nell’empietà  quanti  intendono  volgersi  alla
                  contemplazione delle cose di Dio se non sono dotati di salde capacità di
                  ragionamento e non conducono una vita pura e libera da passioni.

                  Come Platone ha attinto dai Profeti

                  LIX. - 1. Affinché sappiate anche che Platone ha attinto dai nostri maestri -
                  intendiamo dire dalle parole dei Profeti - l’affermazione secondo cui Dio,
                  trattando la materia amorfa, fece il mondo, ascoltate le precise parole di
                  Mosè, che già abbiamo mostrato essere il primo Profeta e più antico degli

                  scrittori greci:

                  2.  per  mezzo  di  lui  lo  Spirito  Profetico,  rivelando  in  quale  modo,  al
                  principio, e da quali elementi Dio abbia creato il mondo, disse così: “In
                  principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era invisibile ed informe, e
                  tenebra sull’abisso; e lo Spirito di Dio si librava sulle acque. E Dio disse -
                  Sia la luce - e così fu”.

                  3. È così che Platone, con quanti la pensano come lui, ed anche noi stessi,
                  abbiamo  appreso  che  tutto  il  cosmo  è  opera  del  Logos  di  Dio  con  gli
                  elementi prima indicati da Mosè: e voi potete persuadervene.

                  4.  Sappiamo  che  anche  quello  che  i  poeti  chiamano  Erebo  è  già  stato



                  GIUSTINO – Apologia prima                                                    pag. 41 di 49
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