Page 46 - Apologia prima
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La controrisposta dei demoni

                  LXII.  -  1.  Ebbene,  sentito  parlare  di  questo  lavacro  preannunziato  dai
                  Profeti,  i  demoni  fecero  in  modo  che  chi  entrava  nei  loro  templi  e
                  intendeva  avvicinarsi  a  loro  per  offrire  libagioni  e  sacrifici,  dovesse
                  aspergersi;  ordinano  anzi  un’abluzione  completa  prima  dell’entrata  nei
                  templi dove essi sono collocati.

                  2. Infatti, anche questa regola secondo cui i sacerdoti comandano ai fedeli
                  di entrare nei templi per celebrare i loro riti solo dopo essersi scalzati, i
                  demoni hanno appresa ed imitata da quanto accadde a Mosè, il profeta già
                  citato.


                  3. Infatti nel tempo in cui a Mosè fu ordinato di scendere in Egitto e  di
                  trarre fuori il popolo degli Israeliti che là si trovava, mentre egli nella terra
                  d’Arabia pasceva le pecore dello zio materno, da un rovo, sotto forma di
                  fuoco, gli parlò il nostro Cristo e gli disse: “Lèvati i calzari, avvicinati ed
                  ascolta”.

                  4. Ed egli, scalzatosi ed avvicinatosi, udì che doveva scendere in Egitto e
                  condurre fuori il popolo degli Israeliti. Prese forza e vigore da Cristo, che
                  gli aveva parlato sotto forma di fuoco, e, sceso, condusse fuori il popolo
                  dopo aver compiuto gesta grandi e mirabili: se volete conoscerle, le potete
                  apprendere nei particolari dai suoi libri.

                  Il Logos parlò a Mosè dal roveto

                  LXIII.  -  1.  Tutti  i  Giudei  anche  ora  insegnano  che  il  Dio  ineffabile  ha
                  parlato a Mosè. Per questo lo Spirito Profetico, rimproverandoli per bocca
                  del  già  nominato  profeta  Isaia  -  come  scrivemmo  sopra  -  disse:  “Il  bue
                  conosce il suo padrone e l’asino la mangiatoia del suo padrone, ma Israele

                  non conobbe me ed il suo popolo non mi ascoltò”.

                  2. E Gesù Cristo, egualmente li rimproverò e disse: “Nessuno conosce il
                  Padre se non il Figlio, né il Figlio se non il Padre, e coloro a cui il Figlio
                  l’abbia rivelato”.

                  3. I1 Logos di Dio è Suo figlio, come abbiamo già detto. Questi è chiamato
                  “inviato”  e  “nunzio”,  poiché  è  lui  ad  annunziare  che  cosa  bisogna
                  conoscere, ed è inviato per spiegare quanto viene annunziato, come disse
                  anche il Signore nostro: “Chi ascolta me ascolta colui che mi ha inviato”.

                  4. Questo apparirà chiaro anche negli scritti di Mosè. In essi è detto così:
                  “E parlò a Mosè l’inviato di Dio nella vampa di fuoco dal rovo e disse: Io



                  GIUSTINO – Apologia prima                                                    pag. 44 di 49
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