Page 47 - Apologia prima
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sono colui che è, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, il Dio dei
                  tuoi padri. Scendi in Egitto e conduci fuori il mio popolo”.

                  5. Se volete, potete apprendere il resto da quei libri, poiché non è possibile
                  riportarne tutto il contenuto.

                  6. Ma queste parole stanno a dimostrare che Gesù Cristo è figlio ed inviato
                  di Dio: egli che prima era Logos, apparso ora  in forma  di  fuoco ora in
                  immagine incorporea, al nostro tempo, per volere di Dio fattosi uomo per
                  amore del genere umano, sopportò anche di patire quanto i demoni gli
                  procurarono per opera degli stolti Giudei.


                  7. Costoro, pur trovando chiaramente scritto nei libri di Mosè “E l’inviato
                  di Dio parlò a Mosè in vampa di fuoco dal rovo, e disse - Io sono colui che
                  è, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe -”, sostengono che
                  queste  parole  furono  pronunciate  dal  Padre  e  creatore  dell’universo.
                  Proprio per questo lo Spirito Profetico li rimproverò, dicendo: “Israele non
                  mi conobbe ed il popolo non mi comprese”.

                  8.  A  sua  volta  Gesù,  come  abbiamo  mostrato,  stando  in  mezzo  a  loro,
                  disse: “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio; nessuno il Figlio se non il
                  Padre, e coloro ai quali il Figlio l’ha rivelato”.

                  9.  Poiché  dunque  i  Giudei  ritennero  che  fosse  sempre  il  Padre
                  dell’universo  a  parlare  a  Mosè  -  mentre  invece  colui  che  parlava  era  il
                  Figlio  di  Dio,  che  è  anche  chiamato  nunzio  ed  inviato  -  giustamente
                  vengono rimproverati sia dallo Spirito Profetico sia dallo stesso Cristo, per
                  non avere riconosciuto né il Padre né il Figlio.


                  10. Quanti infatti affermano che il Figlio è il Padre, sono rimproverati di
                  non conoscere il Padre, e di non sapere che il Padre dell’universo ha un
                  Figlio. Questi, essendo Logos e primogenito di Dio, è anche Dio. Ed Egli
                  prima apparve a Mosè ed agli altri Profeti in forma di fuoco e di immagine
                  incorporea.

                  11. Ora invece, al tempo del vostro impero - come abbiamo detto - fattosi
                  uomo  da  una  vergine,  secondo  il  volere  del  Padre,  per  la  salvezza  di
                  quanti credono in Lui, sopportò di essere ritenuto un nulla e di patire, per
                  poter vincere la morte, morendo e risorgendo.

                  12. Le parole dette a Mosè dal rovo: “Io sono colui che è, il Dio di Abramo,
                  il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, e il Dio dei tuoi Padri” indicano che
                  essi, anche dopo morti sopravvivono e sono uomini dello stesso Cristo.
                  Infatti, primi fra tutti gli uomini, si diedero alla ricerca di Dio Abramo,


                  GIUSTINO – Apologia prima                                                    pag. 45 di 49
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