Page 48 - Apologia prima
P. 48

padre di Isacco, ed Isacco, padre di Giacobbe, come scrisse anche Mosè.

                  Le favole di Kore e Atena

                  LXIV.  -  1.  Da  quanto  è  stato  detto  prima  potete  comprendere  come
                  l’innalzare la statua della cosiddetta Kore presso le sorgenti delle acque sia
                  stata  opera  dei  demoni,  i  quali  dicono  che  essa  è  Figlia  di  Zeus,  per
                  imitazione delle parole di Mosè.

                  2. Mosè infatti disse, come abbiamo scritto sopra: “In principio Dio creò il
                  cielo  e  la  terra.  La  terra  era  invisibile  ed  informe,  e  lo  Spirito  di  Dio  si
                  muoveva sopra le acque”.


                  3. Ad imitazione dunque dello Spirito di Dio, di cui è detto che si muoveva
                  sull’acqua, parlarono di Kore, figlia di Zeus.

                  4.  Con  analoga  malizia,  dissero  che  Atena  è  figlia  di  Zeus,  nata  senza
                  accoppiamento;  ma,  non  appena  compresero  che  Dio,  con  un  atto  di
                  pensiero, creò il mondo attraverso il Logos, sostennero che essa è il primo
                  pensiero.

                  5.  Noi  riteniamo  del  tutto  ridicolo  trasferire  una  forma  di  donna  a
                  immagine  del  pensiero.  Così  pure  gli  altri  cosiddetti  figli  di  Zeus  sono
                  condannati dalle loro stesse azioni.


                  L’Eucaristia

                  LXV. - 1. Noi allora, dopo aver così lavato chi è divenuto credente e ha
                  aderito, lo conduciamo presso quelli che chiamiamo fratelli, dove essi si
                  trovano radunati, per pregare insieme fervidamente, sia per noi stessi, sia
                  per  l’illuminato,  sia  per  tutti  gli  altri,  dovunque  si  trovino,  affinché,
                  appresa  la  verità,  meritiamo  di  essere  nei  fatti  buoni  cittadini  e  fedeli
                  custodi dei precetti, e di conseguire la salvezza eterna.

                  2. Finite le preghiere, ci salutiamo l’un l’altro con un bacio.


                  3. Poi al preposto dei fratelli vengono portati un pane e una coppa d’acqua
                  e  di  vino  temperato;  egli  li  prende  ed  innalza  lode  e  gloria  al  Padre
                  dell’universo nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e fa un rendimento
                  di grazie per essere stati fatti degni da Lui di questi doni.

                  4. Quando egli ha terminato le preghiere ed il rendimento di grazie, tutto
                  il popolo presente acclama: “Amen”. La parola “Amen” in lingua ebraica
                  significa “sia”.

                  5. Dopo che il preposto ha fatto il rendimento di grazie e tutto il popolo ha

                  GIUSTINO – Apologia prima                                                    pag. 46 di 49
   43   44   45   46   47   48   49   50   51   52