Page 26 - Apologia prima
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tutto ciò che riguarda il nostro Salvatore, ai quali prestiamo fede, dal
momento che - come abbiamo detto - anche per bocca di Isaia, già
nominato sopra, lo Spirito profetico aveva predetto la Sua nascita.
6. E’ lecito dunque pensare che lo Spirito e la Virtù di Dio non siano altro
che il Logos, che è anche primogenito di Dio, come, indicò Mosè, il profeta
di cui abbiamo prima parlato. E fu questo Spirito che, entrato nella
Vergine ed adombratala, non attraverso l’unione, ma per la virtù, la rese
incinta.
7. La parola “Gesù”, nome di lingua ebraica, corrisponde al vocabolo
greco “Salvatore”.
8. Per questo l’angelo disse alla Vergine: “E lo chiamerai Gesù: Egli infatti
salverà il Suo popolo dai suoi peccati”.
9. Anche voi, suppongo, ammetterete che coloro che profetano, da
null’altro sono ispirati se non dal Logos divino.
Betlemme
XXXIV. - 1. Udite come un altro profeta, Michea, abbia predetto persino in
quale terra sarebbe nato. Disse così: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non
sei affatto la più piccola tra i principi di Giuda: da te infatti uscirà un capo
che pascerà il mio popolo”: quello è appunto il villaggio, nella terra dei
Giudei, distante trentacinque stadi da Gerusalemme, nel quale nacque
Gesù Cristo, come potete apprendere dai registri del censimento fatto
sotto Cristo, vostro primo procuratore in Giudea.
Altre profezie
XXXV. - 1. Sul fatto poi che Cristo sarebbe rimasto nascosto agli altri
uomini dalla nascita fino alla maturità - cosa che avvenne -, sentite quanto
fu predetto.
2. Ecco le parole precise: “E’ stato generato per noi un fanciullo e ci è stato
dato un giovinetto, sulle cui spalle è il potere”. Questo indica la potenza
della croce, su cui pose le spalle quando fu crocifisso, come sarà
dimostrato chiaramente dal seguito del mio discorso.
3. Ed ancora lo stesso profeta Isaia, ispirato dallo Spirito profetico, disse:
“Io distesi le mie mani su un popolo incredulo e dissenziente, su uomini
che camminavano su una via non buona. Ora mi chiedono un giudizio ed
osano avvicinarsi a Dio”.
GIUSTINO – Apologia prima pag. 24 di 49