Page 22 - Apologia prima
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genere umano: Egli infatti preconosce che alcuni si salveranno attraverso
il pentimento, anche di quelli che non sono ancora nati.
3. Egli in principio ha creato il genere umano dotato di ragione e capace di
scegliere il vero ed il buon agire, cosicché gli uomini non hanno
giustificazione davanti a Dio, in quanto sono dotati di ragione e di
capacità di discernimento.
4. Se qualcuno non crede che Dio si occupi di costoro, o dovrà con artifizi
ammettere che Egli non esiste o che, pur esistendo, gode del male, o che
rimane simile a una pietra, e che virtù e iniquità non sono nulla, e che gli
uomini giudicano le cose buone o cattive solo secondo l’opinione
soggettiva: e questa è gravissima empietà ed iniquità.
XXIX. - 1. Inoltre: badiamo che i neonati non siano esposti, affinché non
succeda che qualcuno degli esposti muoia, perché non raccolto, e noi
diveniamo omicidi. D’altra parte, o fin dall’inizio non ci dovevamo
sposare, se non per allevare i figli, oppure, rifiutando il matrimonio,
vivere nella perfetta castità.
2. E già uno dei nostri (per persuadervi che non è un rito misterico presso
di noi l’unione libera) ad Alessandria consegnò uno scritto al governatore
Felice chiedendogli di permettere al medico di evirarlo. Infatti i medici del
luogo dicevano che non si poteva fare senza il permesso del governatore.
3. E poiché in nessun modo Felice volle sottoscrivere, il giovane rimase
casto, contento della buona coscienza sua e di quanti sentivano come lui.
4. Non riteniamo fuor di luogo ricordare qui anche Antinoo, vissuto ai
nostri tempi, che tutti, per paura, erano spinti a venerare come dio, pur
sapendo chi fosse e di dove venisse.
La persona di Gesù, il Cristo
XXX. - 1. Affinché nessuno ci faccia questa obiezione: “Che cosa impedisce
che anche colui che da noi è chiamato Giusto, uomo figlio di uomini, abbia
compiuto per arte magica quelli che chiamiamo miracoli, e per questo sia
sembrato essere figlio di Dio?”, è ormai il momento di darne la
dimostrazione, non credendo per fede a coloro che li narrano, ma
necessariamente persuasi da quanti profetarono prima che i fatti
accadessero, dal momento che vediamo con i nostri occhi che i fatti sono
accaduti ed accadono così come è stato profetato e questa non potrà non
apparire anche a voi - così crediamo a dimostrazione più probante e più
vera.
GIUSTINO – Apologia prima pag. 20 di 49