Page 20 - Apologia prima
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(di  esse  celebrate  persino  i  misteri),  o  Asclepio  o  qualunque  altro  dei
                  cosiddetti  dèi  -  noi  abbiamo  preso  a  disprezzarli,  con  l’aiuto  di  Gesù
                  Cristo, anche se siamo minacciati di morte;

                  2. e ci siamo consacrati al Dio  ingenerato ed immune  da dolore.  Siamo
                  certi che Egli non fece violenza, per folle passione, né ad Antiope né ad
                  altre  donne  simili,  né  a  Ganimede;  che  non  venne  liberato  grazie
                  all’intervento di quel centimano per il soccorso ricevuto da Teti, né che per
                  quel beneficio si fece pensiero che Achille, figlio di Teti, per la concubina
                  Briseide rovinasse molti Greci.

                  3. Anzi noi abbiamo pietà di quanti vi credono: ben sappiamo che sono i
                  demoni la causa di tutto ciò.


                  c) I sedicenti dèi, suscitati dai demoni, non furono perseguitati

                  XXVI. - 1. In terzo luogo: anche dopo l’ascesa di Cristo al cielo, i demoni
                  continuavano a suscitare uomini che dicevano di essere dèi; e questi non
                  solo non furono perseguitati da voi ma furono stimati degni di onore.

                  2.  Così  un  tale  Simone  di  Samaria  di  un  villaggio  chiamato  Gitton,  -  il
                  quale  sotto  l’imperatore  Claudio  compiva  prodigi  magici,  per  mezzo
                  dell’arte dei demoni che operavano in lui, nella vostra città imperiale di
                  Roma - fu ritenuto dio, è stato onorato da voi di una statua; questa statua è
                  stata  eretta  nel  fiume  Tevere  tra  i  due  ponti,  con  la  scritta  in  latino:
                  “Simoni deo sancto”.

                  3. E quasi tutti i samaritani, e pochi anche di altri popoli, lo riconoscono e

                  lo adorano quale primo dio. Sostengono anche che una certa Elena, che si
                  accompagnava con lui in quel tempo, e che prima era stata in un lupanare,
                  è il primo pensiero emanato da lui.

                  4. Sappiamo poi che un tale Menandro, anche lui samaritano, del villaggio
                  di  Capparetea,  fattosi  discepolo  di  Simone  e  posseduto  anche  lui  dai
                  demoni, recatosi ad Antiochia, ingannò molti attraverso l’arte magica: egli
                  persuase anche i suoi seguaci che non sarebbero morti. E vi sono tuttora
                  alcuni di quella scuola che ci credono.

                  5. Vi è poi un certo Marcione del Ponto, il quale tuttora insegna ai suoi
                  seguaci a credere che esiste un altro Dio superiore al creatore. Costui, in
                  mezzo ad ogni genere di uomini, con l’aiuto dei demoni, è riuscito a far sì
                  che  molti  pronuncino  bestemmie  e  neghino  che  Dio  sia  creatore
                  dell’universo, e ammettano che un altro, il quale sarebbe superiore a Lui,
                  ha compiuto cose maggiori di lui.


                  GIUSTINO – Apologia prima                                                    pag. 18 di 49
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