Page 19 - Apologia prima
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appariremo concordare con le azioni che la tradizione attribuisce ad
Asclepio.
I tre argomenti che intende trattare
XXIII. - 1. Affinché ormai appaia evidente anche questo, vi dimostreremo
che quanto noi diciamo, per averlo imparato da Cristo e dai Profeti che lo
precedettero, è la sola verità, e che è più antica di tutti gli scrittori; e che
chiediamo di essere creduti non perché diciamo le stesse cose ma perché
diciamo la verità:
2. che il solo Gesù Cristo è stato propriamente generato figlio di Dio, Suo
Logos e primogenito e potenza operatrice e, fatto uomo per Sua volontà, ci
ha dato questi insegnamenti per la liberazione e la rigenerazione del
genere umano;
3. e che, prima che si facesse uomo tra gli uomini, alcuni - intendo dire i
cattivi demoni già nominati - per bocca dei poeti si affrettarono a
raccontare come veramente accaduti i fatti di cui favoleggiarono, nello
stesso modo che anche crearono infamie e nefandezze, che ci vengono
rinfacciate, e di cui non esiste alcun testimone né alcuna prova.
a) Noi soli siamo perseguitati
XXIV. - 1. In primo luogo accade che, pur sostenendo idee simili a quelle
dei Greci, noi soli siamo odiati a causa del nome di Cristo, e, pur non
facendo nulla di male, siamo uccisi come colpevoli, mentre altri, chi qua
chi là, venerano alberi e fiumi e topi e gatti e coccodrilli e molti altri
animali privi di ragione: anzi, non sono venerati da tutti sempre gli stessi,
ma gli uni in un luogo gli altri in un altro, cosicché appaiono irreligiosi, gli
uni rispetto agli altri, per il fatto che non venerano gli stessi elementi.
2. L’unica colpa che ci potete imputare è che non veneriamo gli stessi dèi
che venerate voi, e che non portiamo libagioni ai morti, né grasso di
vittime, né corone sulle tombe, né facciamo sacrifici.
3. Ma sapete benissimo che le stesse cose dagli uni sono ritenute dèi, dagli
altri bestie, dagli altri ancora vittime sacrificali.
b) Ora disprezziamo la divinità che un tempo adoravamo
XXV 1. In secondo luogo: tra tutto il genere umano, noi - che anticamente
adoravamo Dioniso figlio di Semele, ed Apollo figlio di Latona (e c’è da
vergognarsi anche solo a pronunciare quali azioni compirono per amore
di maschi), e Persefone e Afrodite impazzite di folle passione per Adone
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