Page 18 - Apologia prima
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3. Che bisogno c’è poi di parlare di Arianna, e di quanti, al pari di lei, si
                  dice  siano  stati  trasformati  in  astri?  O  dei  vostri  imperatori  che,  morti,
                  sempre ritenete degni dell’immortalità, anzi producete persino qualcuno
                  che giura di aver visto il Cesare cremato, elevarsi dalla pira verso il cielo!

                  4. Ma a chi già conosce questi fatti non è necessario dire quali azioni si
                  raccontino  di  ciascuno  dei  cosiddetti  figli  di  Zeus;  dirò  solo  che  tutto
                  questo  è  stato  scritto  per  aiutare  ed  esortare  i  discepoli:  tutti  infatti
                  stimano bello farsi iettatori degli dei!

                  5. Ma da ogni anima retta sia lontano questo convincimento circa gli dei,
                  che persino colui che, secondo loro, è re e genitore di ogni cosa, Zeus, sia
                  parricida e figlio di simile padre, e che, vinto dalla smania di malvagi e
                  turpi piaceri, sia arrivato a corrompere Ganimede e molte donne, e che i
                  suoi  figli  abbiano  continuato  a  compiere  azioni  simili  alle  sue.  Invece,

                  come abbiamo già detto, furono i demoni cattivi a compiere queste azioni.
                  Noi  abbiamo  appreso  che  ottengono  l’immortalità  solo  coloro  che
                  conducono una vita santa e virtuosa, vicino a Dio e crediamo che coloro
                  che vivono iniquamente e non si pentono sono puniti nel fuoco eterno.

                  XXII.- 1. Il Figlio di Dio, chiamato Gesù, se anche fosse solo uomo comune
                  per sapienza, sarebbe degno di essere chiamato figlio di Dio. Infatti tutti
                  gli scrittori chiamano Dio padre sia degli uomini sia degli dei.

                  2. Se poi, come abbiamo affermato sopra, noi affermiamo che Egli è stato
                  generato da Dio come Logos di Dio stesso, in modo speciale e fuori dalla
                  normale  generazione,  questa  concezione  è  comune  alla  vostra,  quando
                  dite che Ermete è il Logos messaggero di Zeus.

                  3. Se poi qualcuno ci rimproverasse  il fatto che Egli fu crocifisso anche

                  questo è comune ai figli di Zeus annoverati prima, i quali, secondo voi,
                  furono soggetti a sofferenze.

                  4.  Anche  di  loro  infatti  si  narrano  patimenti  di  morte  non  eguali,  ma
                  diversi. Cosicché neppure nella particolarità della sofferenza Egli sembra
                  essere inferiore; anzi,  come abbiamo promesso, nel seguito del discorso
                  dimostreremo che è anche superiore; o meglio, questo e già dimostrato:
                  infatti chi è superiore si rivela dalle opere.

                  5. Se poi diciamo che è stato generato da una vergine, anche questo sia per
                  voi un elemento comune con Perseo.

                  6. Quando affermiamo che Egli ha risanato zoppi e paralitici ed infelici
                  dalla nascita, e che ha resuscitato dei morti, anche in queste affermazioni


                  GIUSTINO – Apologia prima                                                    pag. 16 di 49
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