Page 13 - Apologia prima
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che si sono convertiti da una vita dissoluta e hanno appreso questa verità?
Infatti Cristo non ha chiamato alla conversione i giusti e i sobri, ma gli
empi e i dissoluti e gli ingiusti.
8. Così disse: “Non sono venuto a chiamare a conversione i giusti, ma i
peccatori”. Il Padre celeste vuole infatti la conversione del peccatore,
piuttosto che la sua punizione.
9. Quanto poi all’amore verso tutti, così insegnò: “Se amate coloro che vi
amano, che cosa fate di nuovo? Infatti anche gli impuri lo fanno. Ma io vi
dico: - Pregate per i vostri nemici e amate chi vi odia e benedite coloro che
vi maledicono e pregate per coloro che vi calunniano”.
10. Quanto poi al fare parte dei beni con i bisognosi, e a non fare nulla per
ottenere gloria, così disse: “A chiunque chiede, date, e non fuggite chi vuol
chiedervi un prestito. Se infatti prestate a coloro dai quali sperate di
ricevere indietro, che cosa fate di nuovo? Anche i pubblicani fanno così”.
11. “Ma voi non vogliate accumularvi tesori sulla terra, dove tarlo e
ruggine li consumano ed i ladri li rubano; ma accumulate tesori per voi nei
cieli, dove né tarlo né ruggine consumano. Che gioverà infatti all’uomo se
egli guadagna il mondo intero, ma perde la sua anima? O che cosa darà in
cambio di essa? Accumulate dunque tesori nei cieli, dove né tarlo né
ruggine li consumano”. E: “Siate benigni e misericordiosi, come anche il
Padre vostro è benigno e misericordioso e fa levare il sole sui peccatori e
sui giusti e sui cattivi”.
12. “Non preoccupatevi di che mangerete o di che vestirete. Non valete
voi più degli uccelli e delle fiere? Eppure Dio li nutre. Dunque non
preoccupatevi di che mangerete e di che vestirete. Il Padre vostro dei cieli
sa infatti che avete bisogno di questo. Cercate invece il regno dei cieli e
tutte queste cose vi saranno date in sovrappiù. Infatti dove è il tesoro, là è
anche la mente dell’uomo”.
13. E ancora: “Non fate queste cose per essere visti dagli uomini; se no,
non avrete ricompensa dal Padre vostro che è nei cieli”.
XVI. - 1. Quanto poi all’essere tolleranti e servizievoli verso tutti, e non
iracondi, queste sono le Sue parole: “A chi ti percuote una guancia, offri
anche l’altra, e non impedire chi ti toglie la tunica o il mantello”.
2 “Chi poi si adira, è colpevole di fuoco. Chi ti costringe a seguirlo per un
miglio, seguilo per due. Risplendano le vostre buone opere dinanzi agli
uomini, affinché essi, vedendole, ammirino il Padre vostro che è nei cieli”.
GIUSTINO – Apologia prima pag. 11 di 49