Page 11 - Apologia prima
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Noi non siamo atei
XIII. - 1. Dunque, quale persona ragionevole non ammetterà che noi non
siamo atei, dal momento che veneriamo il creatore di questo universo e
diciamo che Egli non ha bisogno di sangue e di libagioni e di profumi,
come ci è stato insegnato, e Lo lodiamo, per quanto possono le nostre
forze, con espressioni di preghiera e rendimento di grazie per tutto ciò che
ne riceviamo, poiché sappiamo che il solo onore degno di Lui è non
consumare nel fuoco ciò che da Lui ci viene per il nostro sostentamento,
ma distribuirlo fra noi stessi e a quanti ne hanno bisogno?
2. Sappiamo essergli grati, innalzandogli lodi e inni per essere stati creati e
per tutti i mezzi atti a procurarci benessere per tutte le qualità dei prodotti
e la varietà delle stagioni, ed elevandogli preghiere per vivere poi
nell’incorruttibilità, a nostra volta, attraverso la fede in Lui.
3. Dimostreremo poi che a ragione noi veneriamo Colui che ci è stato
maestro di queste dottrine, e per questo è stato generato, Gesù Cristo,
crocifisso sotto Ponzio Pilato, governatore della Giudea al tempo di
Tiberio Cesare; abbiamo appreso che Egli è il figlio del vero Dio, e Lo
onoriamo al secondo posto, ed in terzo luogo lo Spirito Profetico.
4. In questo credono di dimostrare la nostra follia, dicendo che noi diamo
il secondo posto, dopo l’immutabile ed eterno Dio, creatore di tutte le
cose, ad un uomo posto in croce, poiché non conoscono il mistero che vi è
dentro: questo vi esortiamo a considerare attentamente, poiché ci
apprestiamo a spiegarvelo.
La vita nuova
XIV.- 1. Vi diciamo innanzitutto di guardarvi dal farvi trarre in inganno
dai demoni da noi prima accusati, e dal lasciarvi distogliere dal venire a
piena conoscenza e dal comprendere quanto vi si dice (si sforzano infatti
di avervi come schiavi e servitori: talvolta attraverso apparizioni di sogni,
talvolta attraverso astuzie di magia, riducono in proprio potere tutti
coloro che in nessun modo lottano per la propria salvezza); così come
anche noi, dopo aver creduto nel Logos, ci siamo allontanati da loro, e
seguiamo il solo ingenerato Iddio, per mezzo del Suo Figlio.
2. Noi che prima godevamo della dissolutezza, ora amiamo solo la
continenza; noi che usavamo arti magiche, ora ci siamo consacrati al Dio
buono ed ingenerato; noi che ambivamo, più degli altri, a conseguire
ricchezze e beni, ora mettiamo in comune anche ciò che abbiamo e lo
spartiamo con i bisognosi.
GIUSTINO – Apologia prima pag. 9 di 49