Page 7 - Apologia prima
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seguono  e  Lo  imitano  e  lo  Spirito  Profetico:  li  onoriamo  con  ragione  e
                  verità trasmettendo con generosità quanto abbiamo imparato a chiunque
                  voglia apprenderlo.

                  VII. - 1. Ma - dirà qualcuno - è già accaduto che alcuni, arrestati, siano stati
                  dimostrati colpevoli.

                  2.  Certo:  ogni  volta  che  esaminate  la  vita  degli  accusati,  spesso  voi  ne
                  condannate molti, ma non certamente a causa di chi è stato accusato in
                  precedenza.


                  3. Siamo perfettamente d’accordo anche su questo: che, come tra i Greci
                  quanti professano dottrine a loro gradite sono chiamati con l’unico nome
                  di  filosofi,  anche  se  le  loro  teorie  sono  contrastanti,  così  vi  è  una  sola
                  denominazione comune,  d’imputazione, anche  per quanti, tra i barbari,
                  vissero e furono considerati sapienti: sono tutti chiamati cristiani.

                  4. Per questo riteniamo giusto che siano prese in esame le azioni di quanti
                  sono denunziati dinanzi a voi, affinché colui che è giudicato reo sia punito
                  in quanto colpevole, non in quanto cristiano. Se poi uno è innocente, sia
                  liberato in quanto cristiano innocente.

                  5.  Noi  non  pretenderemo  che  arriviate  a  punire  gli  accusatori:  a  loro
                  bastano, infatti, la malvagità che hanno in sé e l’ignoranza del bene.

                  No alla menzogna!


                  VIII. - 1. Considerate che per il vostro bene noi diciamo queste cose, dal
                  momento  che  dipenderebbe  da  noi  negare  quando  siamo  sottoposti  a
                  giudizio.

                  2. Ma noi non vogliamo vivere col dire menzogne. Infatti, bramando la
                  vita eterna e pura, noi aspiriamo al soggiorno con Dio Padre e Creatore di
                  tutte le cose e ci affrettiamo a confessare, persuasi e fiduciosi che questo
                  possano ottenere coloro che con le loro opere, dimostrano a Dio di averlo
                  seguito e di aver desiderato di vivere con Lui, là dove il male non ha più
                  potere.

                  3.  Dunque,  per  dirla  in  breve,  è  questo  quanto  noi  ci  aspettiamo  ed
                  abbiamo appreso da Cristo, e che insegniamo.


                  4. Similmente  Platone  sosteneva che Radamante e  Minosse  puniranno  i
                  malvagi che giungeranno dinanzi a loro. Noi diciamo che accadrà lo stesso
                  fatto, ma per opera di Cristo, e nei loro stessi corpi, unitamente alle anime
                  di  quelli,  condannate  alla  pena  eterna,  e  non  solo  della  durata  di  mille

                  GIUSTINO – Apologia prima                                                     pag. 5 di 49
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