Page 4 - Apologia prima
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minacciato di morte, scelga sia di dire sia di fare il giusto.
2. Voi dunque godete in ogni luogo la fama di essere pii e filosofi e custodi
della giustizia e amanti della sapienza: se poi davvero anche lo siete, sarà
dimostrato.
3. Eccoci infatti dinanzi a voi non per adularvi attraverso questi scritti né
per parlarvi in modo accattivante, ma per chiedervi di pronunciare il
giudizio secondo il criterio di un attento e preciso esame, senza attenervi a
pregiudizi né al desiderio di piacere a gente superstiziosa: ritorcereste la
condanna contro di voi stessi, con un comportamento irragionevole e
seguendo una cattiva fama ormai inveterata.
4. Noi infatti siamo persuasi che non possiamo subire alcun male da
alcuno, a meno che si provi che siamo operatori di malvagità o che si
riconosca che siamo malvagi: voi potete sì ucciderci, ma non nuocerci.
Esaminare le accuse
III.- 1. Ma affinché nessuno pensi che queste siano parole senza senso e
temerarie, riteniamo giusto che siano prese in esame le accuse mosse ai
cristiani, e che, qualora esse si dimostrino rispondenti al vero, siano puniti
come conviene punire i convinti colpevoli; se invece non si può provare
nulla, la vera ragione non consente di trattare ingiustamente, a causa di
una cattiva fama, uomini innocenti: o meglio, trattare ingiustamente voi
stessi, che ritenete giusto intervenire (penalmente) secondo un impulso
irrazionale anziché secondo un giudizio di discrezione.
2. Chiunque sia saggio dimostrerà bella e giusta solo questa richiesta, che i
sudditi rendano conto delle proprie azioni e delle proprie parole, come
irreprensibili; e che, a loro volta, i governanti giudichino non secondo
violenza o tirannicamente, ma seguendo pietà e sapienza. In tale modo sia
i governanti sia i sudditi potrebbero godere della felicità.
3. Disse in un passo anche uno degli antichi: “Se e governanti e sudditi
non sono filosofi, non è possibile che le città siano felici.
4. Nostro dovere, dunque, è di offrire a tutti la prova della nostra vita e
delle nostre dottrine, affinché per colpa di coloro che vogliono ignorare
quanto ci riguarda, proprio noi non paghiamo il fio di colpe che essi
commettono per cecità; quanto a voi, è vostro dovere - secondo quanto
richiede la ragione - dimostrarvi buoni giudici, ascoltandoci.
5. Ingiustificabile sarà in seguito la vostra azione dinanzi a Dio se, dopo
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