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Apologia prima
GIUSTINO
S.Giustino, discendente da una famiglia greca pagana, è considerato il più
importante apologista del II secolo.
Narra egli stesso come il suo ardente desiderio di sapere lo avesse condotto, nei suoi
anni giovanili, a frequentare le scuole degli stoici, dei peripatetici e dei pitagorici,
le cui dottrine però lo lasciarono deluso quanto alla ricerca della verità. Da un
vecchio incontrato per caso gli venne chiaramente dimostrata l’insufficienza di
ogni tentativo filosofico di spiegare l’essenza e l’immortalità dell’anima, e nello
stesso tempo attirò la sua attenzione sui “profeti” e quindi sul Cristianesimo: solo
la preghiera incessante apre la strada verso Dio. Da allora egli dedicò la sua vita
esclusivamente alla difesa della fede cristiana, la “sola filosofia attendibile e
giovevole”.
La sua morte è descritta in un antico e autorevole “Martyrium Sancti Iustini et
Sociorum”, secondo il quale Giustino fu decapitato insieme ad altri sei cristiani a
Roma, circa nell’anno 165.
Indirizzo
I. - 1. All’imperatore Tito Elio Adriano Antonino Pio Cesare Augusto e al
figlio Verissimo filosofo, ed a Lucio, figlio del Cesare filosofo e, per
adozione, del Pio, amante del sapere, al Sacro Senato ed a tutto il popolo
romano.
2. Io, Giustino, di Prisco, figlio di Baccheio, nativi di Flavia Neapoli, città
della Siria di Palestina, ho composto questo discorso e questa supplica, in
difesa degli uomini di ogni stirpe ingiustamente odiati e perseguitati, io
che sono uno di loro.
II.- 1. La ragione suggerisce che quelli che sono davvero pii e filosofi
onorino e amino solo il vero, evitando di seguire le opinioni degli antichi
qualora siano false. Infatti la retta ragione suggerisce non solo di non
seguire chi agisce o pensa in modo ingiusto, ma bisogna che in ogni modo
e al di sopra della propria vita, colui che ama la verità, anche se è
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