Page 81 - 83 Questioni diverse
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si è talmente unito e rappreso alla carne da non lasciare alcuno spazio non solo per
l’intelligenza ma neppure per l’anima umana.
2. Innanzitutto bisogna rispondere loro che l’espressione del Vangelo suona così: Il
Signore ha assunto la natura umana sino alla carne visibile e in questa completa
unità dell’incarnazione il Verbo è la parte principale, mentre la carne è la più bassa
e ultima. Volendo perciò l’Evangelista raccomandarci la profonda umiltà di Dio,
che si è umiliato, e volendo rimarcare sino a che punto si è umiliato, ha nominato il
Verbo e la carne, senza parlare della natura dell’anima, che è inferiore al Verbo ma
superiore alla carne. Egli infatti rileva l’umiltà maggiormente con le parole: Il Verbo
si è fatto carne, che con le parole: " Il Verbo si è fatto uomo ". Infatti se queste parole
si scrutano minuziosamente, qualcuno, non meno perverso, potrebbe da queste
espressioni deformare a tal punto la nostra fede da dire che lo stesso Verbo si è
trasformato e cambiato in carne, fino a cessare di essere Verbo, perché sta scritto: Il
Verbo si è fatto carne, allo stesso modo che la carne umana, quando diventa cenere,
non è carne e cenere ma cenere dalla carne. Secondo l’usanza più comune di
esprimersi, una cosa che diventa ciò che prima non era, cessa di essere ciò che era.
Ma noi non intendiamo così queste parole. Anch’essi ammettono con noi che il
Verbo, rimanendo ciò che è, dal fatto di aver preso la condizione di servo, non si è
trasformato in quella natura di cui si dice: Il Verbo si è fatto carne. Pertanto, se in
ogni passo dove si nomina la carne e si tace dell’anima, si dovesse intendere che lì
non c’è l’anima, allora non avrebbero l’anima neppure coloro di cui è detto: Ogni
carne vedrà la salvezza di Dio ; e ugualmente nel Salmo: Ascolta la mia preghiera; a te
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verrà ogni carne ; e ancora nel Vangelo: Come tu gli hai dato potere sopra ogni carne,
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affinché tutto ciò che gli hai dato non perisca ma abbia la vita eterna . Dal che si deduce
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che è consueto designare gli uomini col semplice nome carne, sicché, secondo
questo modo di esprimersi, anche la frase: Il Verbo si è fatto carne si può intendere
nel senso che il Verbo si è fatto uomo. Come infatti si esprime il tutto per la parte e
il più delle volte l’uomo con la sola anima, secondo il detto: Tante anime scesero in
Egitto ; così ugualmente si esprime il tutto con la parte e dal solo nome carne si
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intende l’uomo, come risulta dagli esempi citati.
3. Perciò come noi a questa obiezione, che essi tirano fuori dal Vangelo,
rispondiamo che nessuno è così stolto da ritenere che noi siamo costretti da queste
parole a credere e a confessare che il Mediatore di Dio e degli uomini, l’uomo
Cristo Gesù , non avesse l’anima umana, così io domando come essi rispondano
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alle nostre obiezioni così chiare, con le quali abbiamo dimostrato con innumerevoli
passi della Scrittura evangelica ciò che gli Evangelisti hanno detto di lui a
proposito di quei sentimenti che non sono possibili senza l’anima. Io non dico
infatti da me stesso cose diverse da quelle che lo stesso Signore ricorda molte volte:
La mia anima è triste fino alla morte ; e: Ho il potere di dare la mia anima e di riprenderla
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di nuovo ; e: Nessuno ha un amore più grande che dare la sua anima per i propri amici .
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A mio parere solo un ostinato contraddittore può affermare che il Signore ha
parlato in senso figurato, come risulta chiaramente dalle molte cose che ha detto in
parabole. Sebbene non sia questo il caso, non c’è tuttavia bisogno di polemizzare,