Page 83 - 83 Questioni diverse
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sentenza lungamente e temerariamente sostenuta, ancorché falsa.

                                           81. - QUARESIMA E QUINQUAGESIMA

                  1. Tutto l’insegnamento della sapienza, teso all’istruzione degli uomini, consiste
                  nel  riconoscere  il  Creatore  e  la  creatura,  venerando  la  sovranità  del  primo  e
                  confessando la dipendenza della seconda. Ma il creatore è Dio, dal quale, per il
                  quale e nel quale sono tutte le cose  ; è dunque la Trinità: Padre, Figlio e Spirito
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                  Santo. La creatura, invece, parte è invisibile, come l’anima; parte visibile, come il
                  corpo. All’invisibile si riferisce il numero tre. Per questo ci viene comandato di
                  amare Dio in tre modi: con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente  . Al
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                  corpo  [si  riferisce]  il  numero  quattro  a  ragione  della  sua  composizione  ben
                  evidente, cioè caldo e freddo, umido e secco. Alla creatura, nel suo complesso, si
                  assegna pertanto il numero sette. In definitiva tutta la scienza, che riconosce e
                  distingue  Creatore e creatura,  è indicata dal numero dieci. Questa scienza, in
                  quanto viene indicata dai movimenti dei corpi nel tempo, si fonda sulla credenza e,
                  con l’autorità degli eventi che vanno e vengono, nutre a mo’ di latte i piccoli per
                  renderli idonei alla contemplazione, che non va e viene, ma resta per sempre. In
                  tale condizione chiunque persevera con fede nelle cose che gli sono state narrate e
                  realizzate nel tempo da Dio per la salvezza degli uomini o che vengono predicate
                  come ancora da avverarsi in futuro, e spera nelle promesse e si preoccupa di
                  compiere  con  infaticabile  carità  ciò  che  l’autorità  divina  comanda,  condurrà
                  rettamente la vita presente soggetta alla necessità e al tempo, simboleggiata col
                  numero  quaranta.  Infatti  il  numero  dieci,  che  sintetizza  tutta  la  scienza,
                  moltiplicato  per  quattro,  cioè  per  il  numero  attribuito  al  corpo  -  dato  che  il
                  processo si svolge con i moti dei corpi ed è, come si è detto, il campo della fede - fa
                  quaranta. E così si ottiene la sapienza stabile e indipendente dal tempo, che è
                  rappresentata dal numero dieci, in modo da aggiungere dieci a quaranta: poiché
                  anche le parti uguali del numero quaranta, prese insieme, fanno cinquanta. Il
                  numero quaranta ha infatti parti uguali: innanzitutto quaranta volte uno, poi venti
                  volte due, dieci volte quattro, otto volte cinque, cinque volte otto, quattro volte
                  dieci, due volte venti. Ora dunque la somma di uno, due, quattro, cinque, otto,
                  dieci e venti fa cinquanta. Pertanto come il numero quaranta, addizionando le sue
                  parti uguali, dà una decina in più e diventa cinquanta, così il tempo della fede nelle
                  cose avvenute e da adempiere per la nostra salvezza, vissuto rettamente, ottiene
                  l’intelligenza della sapienza invariabile, sicché la scienza si consolida non solo con
                  la fede ma anche con l’intelligenza.

                  2. Per questo motivo la Chiesa del tempo presente, sebbene siamo già figli di Dio,
                  per quanto non appaia ancora ciò che saremo, opera in mezzo alle fatiche e alle
                  sofferenze e in essa il giusto vive di fede  : Se non crederete - è detto - non capirete  .
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                  È questo il tempo in cui gemiamo e sopportiamo in attesa della redenzione del
                  nostro corpo  : è il tempo celebrato dalla Quaresima. Sappiamo però che quando egli
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                  si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è  : quando
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                  al quaranta si aggiunge il dieci, non solo meriteremo di credere ciò che appartiene
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