Page 73 - 83 Questioni diverse
P. 73

quello che potevano vedere e per mezzo del quale venivano guidati a quella luce
                  interiore. Ora questo abito non appartiene alla prima classe, perché la natura
                  umana, restando se stessa, non ha alterato la natura divina; né alla seconda, perché
                  l’uomo non ha cambiato Dio, e non è stato cambiato da lui; né alla quarta, poiché
                  l’umanità  non  è  stata  così  assunta  da  mutare  Dio  o  da  essere  mutata  da  lui.
                  Appartiene invece alla terza: l’umanità è stata assunta in modo da essere cambiata
                  in meglio e da lui trasformata in una forma ineffabilmente più eccellente e più
                  intima del vestito indossato dall’uomo. L’Apostolo col termine abito ha dunque
                  espresso a sufficienza il senso di ciò che ha detto: Divenendo simile agli uomini, non
                  perché si è trasformato in un uomo ma perché, quando si è rivestito dell’umanità,
                  ha preso la condizione umana, che egli, unendo a sé e conformandola in un certo
                  modo,  ha  associato  all’immortalità  e  all’eternità.  Ora  l’abito,  che  consiste
                  nell’acquisizione della sapienza e della scienza, in greco si dice      ; quest’altro
                  invece, per cui diciamo che uno è vestito o armato, si dice piuttosto sch`ma. Da qui
                  si comprende che l’Apostolo parlava di abito in questo senso: nei testi greci è
                  scritto:          e  noi  in  latino  abbiamo  habitus.  Con  questo  termine  si  deve
                  intendere che il Verbo non si è mutato assumendo l’umanità, come non mutano le
                  membra quando indossano un vestito, sebbene a questa assunzione abbia unito in
                  modo ineffabile quello che veniva assunto a colui che l’assumeva. Ma per quanto
                  le parole umane possano applicarsi a cose ineffabili, perché non si ritenga che Dio
                  si sia mutato assumendo la fragilità umana, per esprimere questa assunzione si è
                  scelto il termine greco:          e il latino: habitus.


                                  74. - SUL TESTO DELLA LETTERA DI PAOLO AI COLOSSESI:
                                In LUI ABBIAMO LA REDENZIONE E LA REMISSIONE DEI PECCATI,
                                          EGLI È IMMAGINE DEL DIO INVISIBILE
                                                                             352

                  Bisogna distinguere immagine, uguaglianza e somiglianza: dove c’è immagine c’è
                  immediatamente  somiglianza,  non  necessariamente  uguaglianza;  dove  c’è
                  uguaglianza  c’è  anche  somiglianza,  non  necessariamente  immagine;  dove  c’è
                  somiglianza  non  necessariamente  c’è  immagine  e  uguaglianza.  L’immagine
                  comporta necessariamente la somiglianza ma non l’uguaglianza: nello specchio, ad
                  esempio, c’è l’immagine dell’uomo, perché vi si riflette; c’è anche necessariamente
                  la  somiglianza,  non  però  l’uguaglianza,  perché  all’immagine  mancano  molti
                  elementi che invece appartengono alla realtà da cui è prodotta. L’uguaglianza
                  comporta senz’altro la somiglianza, non necessariamente l’immagine; ad esempio,
                  in due uova identiche, poiché c’è uguaglianza c’è anche somiglianza. Tutto ciò che
                  è in uno si trova anche nell’altro. Non c’è però l’immagine, perché uno non è il
                  riflesso dell’altro. La somiglianza non comporta affatto immagine e uguaglianza;
                  ogni uovo, infatti, in quanto uovo,  è  simile ad ogni altro uovo, ma l’uovo di
                  pernice,  sebbene  come  uovo  sia  simile  all’uovo  di  gallina,  non  è  tuttavia  sua
                  immagine, perché non è stato tratto da quello; non è uguale, perché è più piccolo e
                  di un’altra specie animale. Ma quando si dice: non necessariamente, si intende
                  evidentemente che talvolta può capitare. Ci può essere dunque un’immagine in cui
                  c’è anche uguaglianza. Tra genitori e figli, ad esempio, si troverebbe immagine,
   68   69   70   71   72   73   74   75   76   77   78