Page 59 - 83 Questioni diverse
P. 59

sei per disputare con Dio?  261 , essi agitano la questione su questo punto e non cessano
                  d’insistere su quella sentenza che condanna la loro curiosità. Gli empi aggiungono
                  anche l’ingiuria, affermando che l’Apostolo, incapace di risolvere la questione, ha
                  rimproverato i ricercatori perché non era in grado di sciogliere la difficoltà. Inoltre
                  alcuni eretici, nemici della Legge e dei Profeti, che ingannano facendo mostra di
                  una  scienza  che  non  possiedono,  lanciano  l’accusa  che  tutti  i  passi  inseriti
                  dall’Apostolo nel suo discorso a loro riguardo, sono falsi e interpolati da corruttori.
                  Tra i testi interpolati, essi dicono, hanno voluto annoverare anche questo e negare
                  che Paolo abbia detto: O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Se infatti questo è
                  rivolto a loro, che calunniano per ingannare gli uomini, tacerebbero senza dubbio e
                  non  oserebbero  promettere  agli  inesperti,  che  vogliono  ingannare,  alcuna
                  conoscenza della volontà di Dio onnipotente. Alcuni però che leggono le Scritture
                  con animo leale e devoto, domandano che cosa si può rispondere ai maldicenti e ai
                  calunniatori. Noi però, attenendoci salutarmente all’autorità apostolica e ritenendo
                  che non sono falsificati i libri custoditi dalla dottrina cattolica, pensiamo il vero:
                  sono indegni e incapaci di comprendere i divini misteri coloro ai quali questi
                  misteri sono celati. A coloro che mormorano e s’indignano perché non intendono i
                  disegni di Dio, quando cominciano a dire: Egli quindi usa misericordia con chi vuole e
                  indurisce chi vuole. Allora perché ancora si lamenta? Chi può infatti resistere al suo
                  volere?   mentre con queste parole cominciano o a calunniare le Scritture o a
                          262
                  cercare  di  nascondere  i  propri  peccati  al  punto  da  disprezzare  i  precetti  che
                  conducono alla vita virtuosa, rispondiamo in tutta franchezza: O uomo, chi sei tu per
                  disputare con Dio? Senza lasciarci impressionare da loro, noi non diamo le cose
                  sante ai cani né gettiamo le nostre perle davanti ai porci  , purché non siamo noi
                                                                             263
                  stessi cani e porci e, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, sui meriti delle anime
                  immaginiamo qualcosa, anche se parziale e oscuro, di sublime e ben lontano da
                  ogni volgare congettura.

                  2. In questo testo l’Apostolo non proibisce ai santi la ricerca ma a quelli che non
                  sono ancora così radicati e fondati nella carità da poter comprendere con tutti i
                  santi l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità e tutto il resto che si dice
                  nello  stesso  brano   264 .  Non  ne  ha  dunque  proibito  la  ricerca  dicendo:  L’uomo
                  spirituale giudica ogni cosa; egli però non è giudicato da nessuno  ; e soprattutto questo:
                                                                               265
                  Noi non abbiamo ricevuto lo spirito di questo mondo ma lo Spirito che viene da Dio, per
                  conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato  . A chi dunque l’ha proibita se non agli
                                                          266
                  uomini abietti e terreni, non ancora rigenerati e nutriti interiormente, che portano
                  l’immagine del primo uomo fatto di terra e terreno  ? E poiché non ha voluto
                                                                          267
                  obbedire a colui che lo aveva creato è caduto proprio là donde è stato tratto e,
                  dopo il peccato, ha meritato di udire: Sei terra e in terra ritornerai  . A persone di tal
                                                                                    268
                  fatta si rivolge dunque l’Apostolo: O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Dirà forse
                  il vaso plasmato a colui che l’ha plasmato: "Perché mi hai fatto così? "  . Finché dunque
                                                                                    269
                  sei  vaso  di  argilla  e  non  ancora  figlio  perfetto,  non  avendo  ancora  attinto  la
                  pienezza della grazia, per cui ci è dato il potere di diventare figli di Dio  , sì da
                                                                                               270
                  poter ascoltare: Non vi chiamo più servi ma amici  ; tu chi sei per rispondere a Dio e per
                                                                   271
                  voler conoscere la sua intenzione?. Se tu avessi voluto conoscere le intenzioni di un
   54   55   56   57   58   59   60   61   62   63   64