Page 54 - 83 Questioni diverse
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della carne, cioè non giustificava gli schiavi della carne. Ma Dio mandò il suo proprio
                  Figlio in una carne simile a quella del peccato  . Non era una carne di peccato, poiché
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                  non era nata da piacere carnale, ma somigliava alla carne di peccato, perché era
                  carne mortale e Adamo ha meritato la morte a causa del peccato. Ma che ha fatto il
                  Signore? In vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne  , assumendo
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                  cioè la carne dell’uomo peccatore e insegnando come vivere condannò il peccato
                  nella stessa carne, affinché lo spirito, infiammato d’amore per le cose eterne, non
                  fosse condotto schiavo consentendo alla libidine. Perché la giustizia della legge -
                  prosegue - si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo
                  spirito  . Quindi i precetti della legge, che non potevano essere osservati mediante
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                  il timore, furono osservati per mezzo dell’amore. Quelli infatti che vivono secondo la
                  carne, pensano alle cose della carne - bramano cioè i beni carnali come beni supremi -;
                  quelli invece che vivono secondo lo Spirito pensano alle cose dello Spirito. Ma la prudenza
                  della carne è morte; la prudenza dello Spirito invece è vita e pace, perché la prudenza della
                  carne è nemica di Dio  . Lo stesso Apostolo spiega cosa intenda per nemica, perché
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                  nessuno creda che si introduca in opposizione un altro principio. Aggiunge infatti
                  queste parole: Non è soggetta alla legge di Dio e neanche lo può  . Quindi essere
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                  nemico di Dio vuol dire trasgredire la legge: non perché qualcosa possa nuocere a
                  Dio, ma perché chiunque resiste alla volontà di Dio nuoce a se stesso. Questo
                  significa infatti recalcitrare contro lo stimolo, come è stato detto dal cielo all’Apostolo,
                  quando perseguitava ancora la Chiesa  . Per questo la frase: Non è soggetta alla
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                  legge di Dio e neanche lo può  , corrisponde alla seguente: la neve non riscalda e
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                  neppure lo può. Infatti, finché resta neve, non riscalda; ma può essere sciolta e
                  bollire sì da riscaldare; ma quando fa questo non è più neve. Così si parla anche di
                  prudenza della carne, quando l’anima brama come beni supremi i beni materiali.
                  Finché tale brama è in lei, non può essere soggetta alla legge di Dio, cioè non può
                  osservare  i  precetti  della  legge.  Quando  invece  comincia  a  desiderare  i  beni
                  spirituali e disprezzare i materiali, viene meno la prudenza della carne e non si
                  oppone allo spirito. Anche dell’anima stessa si dice infatti che ha la prudenza
                  carnale,  quando  desidera  le  cose  inferiori,  e  la  prudenza  spirituale,  quando
                  desidera le superiori: non perché la prudenza della carne è una sostanza, che
                  l’anima si mette o si toglie, ma è una disposizione dell’anima stessa, che sparisce
                  completamente quando si converte del tutto alle cose superiori. Quelli che vivono
                  secondo la carne non possono piacere a Dio  , quelli cioè che acconsentono ai piaceri
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                  della carne. Perché nessuno creda che si riferisca a coloro che non sono ancora
                  passati da questa vita, molto opportunamente aggiunge: Voi però non siete sotto il
                  dominio della carne, ma dello spirito  . Parla certamente a persone ancora in vita.
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                  Erano infatti sotto il dominio dello Spirito, perché trovavano conforto nella fede,
                  speranza e carità ai desideri delle cose spirituali. Se però - continua - lo Spirito di Dio
                  abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. E se Cristo è in
                  voi,  il  vostro  corpo  è  morto  a  causa  del  peccato,  ma  lo  Spirito  è  vita  a  causa  della

                  giustificazione   227 .  Dice  che  il  corpo  è  morto,  finché  si  trova  nella  condizione
                  d’infastidire  l’anima  per  il  bisogno  di  cose  materiali  e  di  stimolarla  per  certi
                  impulsi, originati dallo stesso bisogno, a desiderare le cose della terra. L’anima
                  tuttavia, pur esistendo questi impulsi, non acconsente a fare il male, perché osserva
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