Page 52 - 83 Questioni diverse
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corpo di morte, fino a quando non è perfettamente sottomesso allo spirito. La
                  perfetta sottomissione avverrà, quando il corpo mortale sarà anch’esso vivificato.

                  3. Da ciò comprendiamo che in uno stesso uomo vi sono quattro fasi da superare
                  gradatamente per stabilirsi nella vita eterna. Era infatti conveniente e giusto che,
                  avendo la nostra natura peccato e perduto la beatitudine spirituale, indicata col
                  nome di paradiso, nascessimo animali e carnali. La prima fase precede la legge, la
                  seconda è sotto la legge, la terza sotto la grazia, la quarta nella pace. Nella fase
                  precedente la legge ignoriamo il peccato e seguiamo la concupiscenza carnale.
                  Nella  fase  sotto  la  legge  il  peccato  ci  è  vietato  e  tuttavia,  vinti  dalla  sua
                  consuetudine, pecchiamo, perché non siamo ancora aiutati dalla fede. Nella terza
                  fase confidiamo totalmente nel nostro Liberatore e non riferiamo nulla ai nostri
                  meriti, ma, amando la sua misericordia, non ci lasciamo più vincere dal piacere
                  della cattiva consuetudine, che cerca di ricondurci al peccato; avvertiamo però che
                  ci disturba ancora anche se non cediamo. Nella quarta fase non c’è assolutamente
                  più nulla nell’uomo che si oppone allo spirito, ma tutte le facoltà concordemente
                  unite  e  connesse  insieme,  conservano  l’unità  in  stabile  pace.  Questo  avverrà
                  quando il corpo mortale sarà vivificato, e questo corpo corruttibile si sarà rivestito
                  d’incorruttibilità e questo mortale d’immortalità  .
                                                                      201

                  4. Intanto, a conferma della prima fase, si presentano questi testi: A causa di un solo
                  uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha
                  raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Fino alla legge infatti c’era peccato
                  nel mondo. Ma il peccato non era imputato quando non c’era la legge  . E ancora: Senza
                                                                                    202
                  la legge infatti il peccato è morto, e io un tempo vivevo senza la legge  . Quanto è detto
                                                                                    203
                  qui: è morto, equivale a quanto detto precedentemente: non era imputato, cioè stava
                  nascosto. Il che appare nelle parole seguenti, quando dice: Ma il peccato, per rivelarsi
                  peccato, mi ha dato la morte servendosi di ciò che è bene  , cioè per mezzo della legge,
                                                                       204
                  perché la legge è buona, se uno ne usa legalmente  . Se dunque qui dice: per
                                                                          205
                  rivelarsi peccato, è chiaro che prima diceva è morto e non viene imputato, perché non
                  si era manifestato prima di essere svelato con la proibizione della legge.

                  5.  Alla  seconda  fase  si  applicano  i  seguenti  testi:  La  legge  poi  sopraggiunse  per
                  moltiplicare il peccato  . Si aggiunse infatti la trasgressione che prima non c’era. E il
                                       206
                  testo  già  ricordato:  Quando  infatti  eravamo  nella  carne,  le  passioni  peccaminose,
                  stimolate dalla legge, agivano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte  . E
                                                                                                   207
                  questo: Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No certamente! Però io non ho
                  conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge
                  non avesse detto: " Non desiderare ". Prendendo occasione da questo comandamento, il
                  peccato ha prodotto in me ogni concupiscenza  . E poco dopo dice: Ma, sopraggiunto
                                                               208
                  quel comandamento, il peccato ha preso vita e io sono morto; e il comandamento che doveva
                  servire  per  la  vita,  è  divenuto  per  me  motivo  di  morte.  Il  peccato  infatti,  prendendo
                  occasione dal comandamento, mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte  .
                                                                                                    209
                  Quando dunque dice: sono morto, vuol fare intendere: mi sono accorto di essere
                  morto, poiché colui, che vede mediante la legge ciò che non deve fare eppure lo fa,
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