Page 22 - 83 Questioni diverse
P. 22

le  trecentosessanta  che  conta  lo  zodiaco.  Il  movimento  del  cielo  ne  percorre
                  quindici in una sola ora, sicché lo spazio di tempo in cui si originano quindici
                  gradi, equivale ad un’ora. Ogni grado consta di sessanta minuti. Non trovano però
                  i secondi nelle costellazioni, da cui pretendono di predire il futuro. Il concepimento
                  dei gemelli, che si attua con una sola unione, come attestano i medici, la cui scienza
                  è  molto  più  sicura  ed  evidente,  avviene  in  un  tempo  così  rapido  da  non
                  oltrepassare due secondi. Donde deriva allora nei gemelli tanta diversità di atti, di
                  eventi e di volontà, dato che sono stati concepiti sotto la stessa costellazione e
                  all’astrologo è offerta per entrambi una sola costellazione, come se si trattasse di un
                  sol uomo? Se invece vogliono attenersi alle costellazioni della nascita, vengono
                  confutati dagli stessi gemelli, che il più delle volte vengono alla luce l’uno dopo
                  l’altro a intervalli di tempo riconducibili a secondi, di cui essi non vogliono e non
                  possono discutere a proposito di costellazioni. Si dice che hanno predetto molte
                  cose vere, ma questo dipende dal fatto che gli uomini dimenticano le loro falsità ed
                  errori.  Unicamente  preoccupati  di  quanto  si  accordava  alle  loro  aspettative,
                  dimenticano  ciò  che  non  corrispondeva  e  ricordano  solo  gli  avvenimenti  che
                  capitano accidentalmente, non per arte divinatoria, del tutto inesistente, ma per
                  qualche fortuita coincidenza. Se poi lo vogliono attribuire alla loro abilità, dicano
                  pure che possiedono l’arte divinatoria anche le pergamene inanimate contenenti
                  scritti, da cui il più delle volte si tira la sorte a piacimento. Se dunque dai codici,
                  senz’arte né parte, spesso esce un versetto che predice il futuro, che c’è di strano se
                  anche  dall’animo  di  chi  parla  esca,  non  per  abilità  ma  per  caso,  una  qualche
                  predizione delle cose future?

                                                      46. - LE IDEE

                  1. Si dice che Platone sia stato il primo a nominare le idee; non già nel senso che,
                  prima di averlo introdotto, non esistesse il nome o non esistessero le stesse realtà,
                  che egli ha chiamato idee, o non fossero intuite da alcuno; ma probabilmente
                  alcuni le chiamavano con un nome e altri con un altro. È lecito infatti attribuire
                  qualsiasi nome a una cosa conosciuta ma sprovvista di un nome di uso comune.
                  Non è infatti verosimile che prima di Platone non ci sia stato alcun filosofo, oppure
                  che questi non abbiano compreso ciò che Platone, come si è detto, chiama idee,
                  qualunque cosa esse siano; la loro portata è così grande che nessuno può essere
                  filosofo se non le ha intuite. È probabile che ci siano stati filosofi anche tra altri
                  popoli, fuori della Grecia: lo conferma lo stesso Platone che non solo ha viaggiato
                  per perfezionare la sapienza, ma lo ricorda anche nei suoi scritti. Non bisogna
                  pertanto  ritenere  che essi, se  vi sono  stati, abbiano  ignorato le idee, anche se
                  probabilmente le chiamavano con un altro nome. Ma del nome abbiamo già detto
                  abbastanza. Consideriamo la cosa in sé: dobbiamo esaminarla e conoscerla con la
                  massima attenzione, lasciando che ognuno, per quanto concerne i termini, chiami
                  come vuole la cosa che ha conosciuto.

                  2.  Noi  latini  possiamo  chiamare  le  idee  o  forme  o  specie,  per  mostrare  che
                  traduciamo  parola  per  parola.  Se  invece  le  chiamiamo  ragioni  ci  scostiamo
   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27