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qualcosa di divino ed eterno, non passa allo stesso modo.
44. - PERCHÉ IL SIGNORE GESÙ CRISTO È VENUTO TANTO TARDI
E NON SUBITO DOPO IL PECCATO DELL’UOMO?
Tutto ciò che è bello proviene dalla somma bellezza, che è Dio; la bellezza
temporale invece risulta dalle cose che vanno e vengono. Ogni singola età,
dall’infanzia alla vecchiaia, ha in ogni uomo la sua bellezza. Come sarebbe assurdo
volere che nell’uomo soggetto al tempo ci fosse solo l’età giovanile - resterebbe
infatti privo delle altre bellezze che hanno il proprio posto ed ordine nelle varie età
-, così è assurdo desiderare una sola età per tutto il genere umano. Anche il genere
umano, come il singolo uomo, ha infatti le sue età. Era perciò opportuno che il
Maestro, al cui esempio l’umanità era educata alla migliore condotta, venisse dal
cielo nell’età della giovinezza. A questo si riferisce l’Apostolo quando afferma che
erano come bambini sotto la custodia della legge, come sotto un pedagogo , finché
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non fosse venuto colui al quale erano riservati e che era stato promesso dai Profeti.
Altro è il modo di agire della divina Provvidenza con i singoli, quasi a titolo
privato, altro il modo di occuparsi, quasi pubblicamente, di tutto il genere umano.
Infatti tutti gli individui, che hanno raggiunto la piena sapienza, sono stati
illuminati dalla medesima verità nella misura confacente alle rispettive età. E
perché il popolo divenisse sapiente di questa verità, l’umanità fu assunta [dal
Verbo] nell’età più conveniente al genere umano.
45. - CONTRO GLI ASTROLOGI
1. Gli antichi non chiamavano matematici quelli che oggi si chiamano così, ma
quelli che calcolavano la misura del tempo col movimento del cielo e delle stelle.
Di costoro si parla molto giustamente nelle Sacre Scritture: Neppure costoro sono
scusabili, perché se tanto poterono sapere da scrutare l’universo, come mai non ne hanno
trovato più facilmente il Signore? La mente umana infatti, che giudica le cose
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visibili, può costatare di essere migliore di tutte le cose visibili. Riconoscendo
tuttavia di essere mutevole a causa dei regressi e progressi nella sapienza, scopre al
di sopra di sé una verità immutabile. Aderendo alla verità, come sta scritto: A te si
stringe l’anima mia , diventa beata, perché scopre nel proprio intimo anche il
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Creatore e Signore di tutte le cose visibili, senza bisogno di cercare al di fuori le
cose visibili, fossero pure celesti. Queste poi o non si trovano o si trovano con
grande fatica e senza utilità, a meno che dalla bellezza delle cose esteriori non si
trovi l’artefice che sta dentro. Egli prima produce le bellezze superiori dell’anima e
poi quelle inferiori del corpo.
2. Ma contro coloro che oggi si chiamano matematici, che pretendono di
sottomettere le nostre azioni ai corpi celesti, di venderci alle stelle e di riscuotere
da noi il prezzo stesso col quale siamo venduti, non si può dire nulla più
esattamente e brevemente di questo: non rispondono se non dopo aver consultato
le costellazioni. Essi dicono che nelle costellazioni si distinguono delle parti: sono