Page 14 - 83 Questioni diverse
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natura superiore, chiamata divina. La pietà rende ai consanguinei e alla patria un
                  devoto servizio e una diligente venerazione. La gratitudine conserva la memoria
                  delle amicizie e dei benefici e la volontà di ricambiarli. La vendetta respinge con la
                  difesa e la repressione l’ingiuria e tutto ciò che potrebbe essere nocivo. Il rispetto
                  ritiene degni di onore e riverenza le persone che primeggiano per qualche dignità.
                  La sincerità riconosce la stabilità delle cose presenti, passate e future. Il diritto
                  consuetudinario  invece  è  quello  che,  derivato  timidamente  dalla  natura,  è
                  alimentato  e  sviluppato  dall’uso,  come  la  religione  e,  tra  le  cose  menzionate
                  precedentemente,  quelle  che,  derivate  dalla  natura,  noi  vediamo  rafforzate  a
                  motivo della consuetudine, oppure quelle che per la loro antichità sono diventate
                  consuetudine per consenso popolare. Di questo genere sono il patto, la parità, la
                  sentenza. Il patto è un accordo tra alcuni; la parità è uguaglianza per tutti; la
                  sentenza  è  ciò  che  è  stato  sanzionato  da  un  atto  giudiziario  nei  riguardi  di
                  qualcuno o di alcuni. Il diritto legale è codificato in un testo ed esposto al pubblico
                  per essere osservato. La fortezza consiste nell’affrontare i pericoli e sopportare le
                  fatiche. Sue parti sono: la magnanimità, la fiducia, la pazienza, la perseveranza. La
                  magnanimità è la progettazione e l’attuazione di grandi e nobili imprese con ampia
                  e splendida disposizione di animo. La fiducia è la virtù per la quale, nelle cose
                  grandi  ed  oneste,  l’animo  confida  molto  in  se  stesso  con  ferma  speranza.  La
                  pazienza è la sopportazione volontaria e costante delle cose ardue e difficili, per
                  amore dell’onestà e dell’utilità. La perseveranza è la persistenza stabile e continua
                  di un proposito ben ponderato. La temperanza è il dominio fermo e moderato
                  della ragione sulle passioni e sugli altri moti sregolati dell’animo. Sue parti sono: la
                  continenza,  la  clemenza,  la  modestia.  Mediante  la  continenza  la  cupidigia  è
                  governata  dalla  ragione.  Mediante  la  clemenza  gli  animi,  sedotti  ed  eccitati
                  sfrenatamente dall’odio contro qualcuno, sono moderati dalla serenità. Mediante
                  la modestia il pudore decoroso si guadagna una limpida e solida autorità ".

                  2. " Tutte queste virtù sono da ricercarsi per se stesse, senza ricerca di qualche
                  vantaggio.  Non  rientra  nel  nostro  proposito  la  dimostrazione  di  questa
                  affermazione, né conviene alla brevità dell’insegnamento. Sono inoltre da evitarsi
                  per se stessi non soltanto i vizi che sono loro contrari, come l’ignavia alla fortezza e
                  l’ingiustizia alla giustizia, ma anche quelli che sembrano simili e vicinissimi alla
                  virtù, mentre sono molto distanti. Così la diffidenza si oppone alla fiducia e per
                  questo è un vizio; l’audacia invece non è contraria ma le è affine e vicina, eppure
                  anch’essa è un vizio. Per ogni virtù si scopre così un vizio affine o già definito con
                  un  nome  preciso,  come  l’audacia  vicina  alla  fiducia  e  l’ostinazione  alla
                  perseveranza,  la  superstizione  prossima  alla  religione,  oppure  senza  una
                  denominazione specifica. In quanto contrari alle cose buone, si collocano tutti
                  questi vizi tra le cose da evitare. Abbiamo dunque detto abbastanza di quel genere
                  di onestà che si ricerca integralmente per se stessa. Ora sembra doveroso trattare
                  del genere a cui si aggiunge anche l’utilità, e che tuttavia chiamiamo onesto ".

                  3. " Molte sono le cose che ci attirano sia per il loro pregio che per il loro vantaggio.
                  In questa serie si trovano la gloria, la dignità, la grandezza, l’amicizia. La gloria è
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