Page 10 - 83 Questioni diverse
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ricevono, per dire così, la loro specie e forma da cui tutte sono formate), da nessun
                  punto di vista il Figlio può essere dissimile dal Padre. Egli è dunque uguale al
                  Padre, solo che uno è Figlio e l’altro Padre, cioè uno è la somiglianza e l’altro colui
                  del quale il Figlio è la somiglianza; uno è sostanza e l’altro sostanza, da cui risulta
                  un’unica  sostanza.  Se  infatti  non  è  una  sola,  la  somiglianza  riceve  la
                  dis(somiglianza): ipotesi che ogni ragionamento rigoroso rifiuta.

                                       24. - PECCATO E BUONA AZIONE DIPENDONO
                                          DAL LIBERO ARBITRIO DELLA VOLONTÀ?

                  Tutto  ciò  che  avviene  a  caso,  avviene  senza  riflessione;  tutto  ciò  che  avviene
                  sconsideratamente esula dalla provvidenza. Se dunque nel mondo succedono cose
                  fortuite, l’universo non è regolato dalla provvidenza. Se tutto l’universo non è
                  guidato dalla provvidenza c’è qualche natura o sostanza che sfugge all’azione
                  della provvidenza. Ora tutto ciò che esiste, in quanto esiste, è bene. Bene sommo è
                  il bene di cui partecipano tutti gli altri beni. Ora tutto ciò che muta, poiché esiste, è
                  bene non per se stesso, ma per partecipazione al bene immutabile. Invece il bene
                  immutabile, di cui partecipano tutti gli altri beni, comunque siano, è bene per se
                  stesso  senza  relazione  ad  altro:  noi  lo  chiamiamo  anche  divina  provvidenza.
                  Dunque nel mondo niente avviene a caso. Ammesso questo ne segue che tutto ciò
                  che accade nel mondo, in parte dipende dall’azione divina e in parte dalla nostra
                  volontà.  Ma  Dio  è  di  gran  lunga  e  senza  paragone  migliore  e  più  giusto  di
                  qualunque uomo pur ottimo e giustissimo. Ora il Dio giusto che regge e governa
                  ogni cosa non permette che qualcuno sia castigato o premiato senza che lo meriti.
                  Ora merita castigo il peccato, merita ricompensa la buona azione. Ma né il peccato
                  né la buona azione si possono giustamente imputare a chi non ha agito di propria
                  volontà. Il peccato e la buona azione dipendono dunque dal libero arbitrio della
                  volontà.

                                                25. - LA CROCE DI CRISTO

                  La Sapienza di Dio ha assunto l’umanità per mostrarci come noi possiamo vivere
                  rettamente. È proprio della vita buona non temere ciò che non deve temersi. Ora
                  non si deve temere la morte. Era pertanto opportuno mostrarlo con la morte di
                  quell’Uomo che la Sapienza di Dio ha assunto. Vi sono però degli uomini che, pur
                  non  temendo  la  morte,  hanno  in  orrore  un  particolare  genere  di  morte.
                  Ciononostante, come non bisogna temere la stessa morte, così per l’uomo che vive
                  bene e rettamente non c’è da temere alcun genere di morte. Ma anche questo si
                  doveva dimostrare con la croce di quell’Uomo. Infatti, tra tutti i generi di morte,
                  non ce n’era uno più odioso e spaventoso di quello.

                                              26. - LA DIVERSITÀ DEI PECCATI

                  Alcuni  sono  peccati  di  debolezza,  altri  di  inavvertenza,  altri  di  malizia.  La
                  debolezza è contraria alla fortezza, l’inavvertenza alla sapienza, la malizia alla
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