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12. - SENTENZA DI UN SAPIENTE
" Impegnatevi ", egli dice, " o miseri mortali, sforzatevi perché lo spirito maligno
non inquini mai questa dimora; insinuatosi attraverso i sensi non vìoli la santità
dell’anima e offuschi la luce dell’intelligenza. Questo male s’infiltra in tutti gli aditi
dei sensi: si presta alle figure, si adatta ai colori, s’inserisce nei suoni; si cela nella
collera e nei discorsi menzogneri; si mischia agli odori, s’immerge nei sapori e,
attraverso movimenti torbidi e disordinati, oscura i sensi con sensazioni tenebrose;
riempie di caligine tutti i meandri dell’intelligenza, attraverso i quali l’irradiazione
del pensiero sprigiona abitualmente la luce della ragione. E poiché è irradiazione
della luce celeste e in essa c’è il riflesso della divina presenza, in questa luce
risplende Dio, la volontà retta, il merito della buona azione. Dio è ovunque
presente; si trova in ognuno di noi quando la purezza illibata del nostro spirito ha
coscienza di essere alla sua presenza. Quando la vista degli occhi è difettosa non
avverte la presenza di ciò che non riesce a vedere - infatti l’immagine presente
delle cose sta invano davanti agli occhi, se gli occhi mancano d’integrità - così
anche Dio, che non è mai assente, è presente invano agli spiriti corrotti: la cecità
dello spirito non lo può vedere ".
13. - QUALE SEGNO DIMOSTRA CHE GLI UOMINI SONO SUPERIORI AGLI ANIMALI?
Tra le molte prove con le quali si può mostrare che l’uomo supera le bestie con la
ragione, questa è a tutti manifesta: le bestie possono essere domate e
addomesticate dagli uomini, gli uomini giammai dalle bestie.
14. - IL CORPO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO NON ERA UN’APPARENZA
Se il corpo di Cristo fosse stato un’apparenza, Cristo ci avrebbe ingannato e, se ci
avesse ingannato, egli non sarebbe la verità. Ora Cristo è la verità. Il suo corpo
quindi non fu un’apparenza.
15. - L’INTELLETTO
Chiunque conosce se stesso, comprende se stesso. Chi poi comprende se stesso, è
limitato a se stesso. Ora l’intelletto si conosce: dunque è limitato a se stesso. Non
desidera essere infinito, anche se lo potesse; desidera invece essere consapevole di
se stesso, perché si ama.
16. - IL FIGLIO DI DIO
Dio è la causa di tutto ciò che è. Ma la causa di tutte le cose è anche la causa della
propria sapienza. Ora Dio non è mai senza la sapienza. Pertanto la causa della sua
sapienza eterna è eterna e non precede nel tempo la sua sapienza. Inoltre se è
proprio di Dio essere eternamente Padre, non ci fu mai tempo in cui non era Padre,
né è mai stato senza il Figlio.