Page 12 - 83 Questioni diverse
P. 12
Pensate alle cose di lassù . Siamo invitati a gustare le cose di lassù, cioè le cose
4
spirituali, che non sono da intendere come se fossero innalzate negli spazi o nelle
parti di questo mondo, ma a motivo della loro eccellenza, purché non attacchiamo
il nostro cuore a qualche parte di questo mondo, da cui dobbiamo liberarci
totalmente. Nelle sue parti c’è l’alto e il basso. Ma l’universo in se stesso non ha né
alto né basso. È infatti corporeo e tutto ciò che si vede è corporeo. Ora
nell’universo corporeo non c’è niente di alto e di basso. Poiché sembra che il moto
rettilineo, vale a dire quello non circolare, avviene in sei direzioni: avanti e
indietro, destra e sinistra, sopra e sotto, non c’è affatto alcun motivo perché
nell’universo corporeo non vi sia nulla avanti e indietro, a destra e sinistra, mentre
invece sia sopra e sotto. Ma coloro che pensano così s’ingannano, perché è difficile
resistere ai sensi e all’abitudine. Infatti non sarebbe così facile per noi capovolgere
il corpo, come avviene se qualcuno volesse muoversi a testa in giù, come invece lo
sarebbe muoversi da destra a sinistra o avanti e indietro. Lasciamo pertanto da
parte le parolee preoccupiamoci seriamente di comprendere con l’intelletto
laquestione.
30. - TUTTO È STATO CREATO PER L’UTILITÀ DELL’UOMO?
Tra onesto e utile intercorre la stessa differenza che c’è tra godere e usare. Sebbene
con una certa sottigliezza si possa infatti sostenere che ogni onesto è utile e ogni
utile è onesto, tuttavia, siccome è più appropriato e comune chiamare onesto ciò
che si desidera per se stesso e utile ciò che si riferisce a qualcos’altro, noi ora
parliamo secondo questa differenza, dando per scontato che onesto e utile non si
oppongono affatto tra loro, poiché talvolta si ritiene, sconsideratamente e
superficialmente, che siano in opposizione tra loro. Godere si dice dunque di una
cosa da cui traiamo piacere; usare si dice invece di una cosa che riferiamo ad
un’altra da cui si ricava piacere. Tutta la perversione umana, che ha anche il nome
di vizio, consiste nel volere fare uso delle cose da godere e nel voler godere delle
cose da usare. Invece il retto ordine, che ha anche il nome di virtù, consiste nel
godere delle cose da godere e nell’usare delle cose da usare. Bisogna godere delle
cose oneste e fare uso delle utili. Chiamo onestà la bellezza intelligibile, detta più
propriamente spirituale, e utilità la divina Provvidenza. Per questo motivo,
sebbene molte siano le cose visibili, che solo impropriamente si chiamano oneste, la
stessa bellezza, per cui sono belle tutte le cose belle, non è assolutamente visibile.
Anche molte cose utili sono visibili, ma la stessa utilità, per cui tornano a nostro
vantaggio le cose che giovano, e che noi chiamiamo divina Provvidenza, non è
visibile. Con il termine visibile, s’intendono, com’è noto, tutte le cose corporee.
Bisogna quindi godere delle bellezze invisibili, cioè oneste; se poi si tratta di tutte,
è un’altra questione; sebbene sia forse conveniente chiamare oneste solo quelle da
godere. Bisogna invece far uso di tutte le cose utili, a seconda della necessità che si
ha di ognuna. A ragione si ritiene che anche le bestie godano del cibo e di qualsiasi
soddisfazione corporea; solo l’animale dotato di ragione può invece far uso di una
cosa. Sapere infatti a che debba riferirsi una cosa non è concesso agli esseri privi di