Page 13 - 83 Questioni diverse
P. 13

ragione e neppure agli stolti dotati di ragione. Nessuno poi può utilizzare una cosa
                  se ignora a che cosa debba riferirla, e nessuno può saperlo all’infuori del sapiente.
                  Di coloro perciò che fanno cattivo uso delle cose si dice di solito e più giustamente
                  che ne abusano. Il cattivo uso infatti non giova a nessuno, e ciò che non giova non
                  è certamente utile. Invece ciò che è utile è utile perché si usa e nessuno utilizza se
                  non ciò che è utile; chi poi ne usa male, in realtà non ne fa uso. La perfetta ragione
                  dell’uomo, che si chiama virtù, si serve innanzitutto di se stessa per conoscere Dio
                  e godere di colui dal quale  è stata anche creata. Si serve poi degli altri esseri
                  ragionevoli in funzione della società, e degli esseri irrazionali in funzione della
                  supremazia. Orienta inoltre la sua vita al godimento di Dio: solo così infatti è felice.
                  Si serve dunque anche di se stessa e sicuramente dà inizio alla propria miseria, a
                  causa della superbia, se si rivolge a se stessa e non a Dio. Fa uso anche di alcuni
                  corpi, che essa vivifica per fare del bene (così infatti fa uso del proprio corpo): ne
                  accoglie alcuni e rifiuta altri in vista della salute, alcuni sopporta con pazienza, altri
                  ordina alla giustizia, altri indaga per approfondire qualche verità; si serve anche di
                  ciò da cui si astiene in vista della temperanza. In tal modo si serve di tutto ciò che
                  passa o non passa attraverso i sensi: non c’è una terza possibilità. Giudica poi tutte
                  le cose che utilizza. Essa non giudica solo Dio, perché in rapporto a Dio giudica
                  tutto il resto: di lui non fa uso, ma gode. Dio infatti non si deve riferirlo ad altro,
                  perché tutto ciò che si riferisce ad altro è inferiore a quello a cui viene riferito. Non
                  c’è  niente  di  superiore  a  Dio,  non  dal  punto  di  vista  dello  spazio,  ma
                  dell’eccellenza della sua natura. Tutto ciò che è stato creato è dunque stato creato
                  ad uso dell’uomo, perché la ragione, che è stata data all’uomo, fa uso di tutto
                  giudicando  di  tutto.  Prima  della  caduta  l’uomo  non faceva uso delle cose da
                  sopportare, dopo la caduta ne fa uso solo se si è convertito e, ancor prima della
                  morte del corpo, è diventato, per quanto è possibile, amico di Dio, servendolo
                  volentieri.


                                 31. - TEORIA DI CICERONE SULLA DIVERSITÀ E DEFINIZIONE
                                 DELLE VIRTÙ DELL’ANIMA (De invent. 2, 53, 159 - 55, 167)

                  1. " La virtù è un abito dell’animo conforme al modo di essere della natura e della
                  ragione. Conosciute quindi tutte le sue parti, sarà presa in considerazione tutta la
                  forza  della  semplice  onestà.  Ora  la  virtù  consta  di  quattro  parti:  prudenza,
                  giustizia, fortezza, temperanza. La prudenza è la scienza delle cose buone, cattive e
                  indifferenti. Sue parti sono la memoria, l’intelligenza e la previsione. La memoria è
                  la facoltà dell’animo che rievoca le cose passate; l’intelligenza è la facoltà che
                  comprende le cose presenti; la previsione è la facoltà che percepisce un evento
                  futuro prima che accada. La giustizia è un abito dell’animo mantenuto per l’utilità
                  sociale, che dà a ciascuno il suo merito. Ha origine dalla stessa natura: alcune cose
                  poi sono diventate consuetudini per ragione di utilità; in seguito il rispetto delle
                  leggi e la religione hanno consacrato ciò che era scaturito dalla natura e approvato
                  dalla consuetudine. Il diritto naturale non è originato dall’opinione, ma è radicato
                  da una forza innata, come la religione, la pietà, la gratitudine, la punizione del
                  male, il rispetto, la sincerità. La religione insegna la venerazione e il culto di una
   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17   18